Martina Gillio aveva solo 22 anni e una vita piena di sogni davanti a sé. Studentessa di Economia presso l’Università di Torino, è morta tragicamente dopo un improvviso malore mentre si allenava nella sala pesi della palestra Gym Studio di Poirino, in provincia di Torino. Il dramma si è consumato nel giro di pochi istanti, sotto gli occhi del fidanzato che l’accompagnava e che ha subito allertato i soccorsi.
Secondo quanto riportato dai principali quotidiani nazionali, poco prima di accasciarsi al suolo, Martina avrebbe riferito di avere un forte mal di testa. Subito dopo, il suo corpo ha ceduto. Il personale della palestra ha immediatamente iniziato le manovre di rianimazione, utilizzando anche il defibrillatore in dotazione, come previsto dalla normativa vigente.
Nel frattempo, è stato attivato l’elisoccorso, che ha trasportato la giovane all’ospedale Le Molinette di Torino. Purtroppo, dopo 24 ore di agonia, il cuore di Martina ha smesso di battere. Al momento, le cause del decesso non sono ancora del tutto chiare.
Le prime ipotesi parlano di un arresto cardiaco, forse favorito dal caldo estremo e dalla mancanza di un impianto di climatizzazione. Non si esclude però un aneurisma cerebrale improvviso. La certezza potrà arrivare solo dagli esami autoptici, già disposti dalla magistratura.
La palestra, situata al primo piano dell’edificio, non dispone di aria condizionata: al suo posto ci sarebbero solo delle finestre aperte per il ricambio d’aria. Un dettaglio che, alla luce delle elevate temperature registrate in quei giorni, potrebbe aver influito sulle condizioni della giovane. Martina era molto conosciuta a Chieri, la sua città d’origine, e frequentava da tempo quella palestra.
«Da piccola veniva ai corsi di danza, ultimamente si allenava da sola», ha raccontato un’istruttrice visibilmente scossa. La gestione della Gym Studio ha deciso di sospendere momentaneamente tutte le attività sportive, come segno di rispetto verso la famiglia. Anche il Comune di Poirino ha voluto rendere omaggio alla memoria della ragazza, proclamando cinque giorni di lutto cittadino. Il caso di Martina Gillio solleva interrogativi importanti sul tema della sicurezza nelle strutture sportive, soprattutto nei periodi estivi. L’assenza di sistemi di climatizzazione adeguati in ambienti chiusi, dove si svolgono attività fisiche intense, può rappresentare un rischio concreto per la salute degli utenti. Anche se il gestore della palestra ha dichiarato che «a 22 anni non si muore per il caldo», le condizioni ambientali, unite a patologie non note, possono rappresentare un mix potenzialmente letale.