Giustizia per Alessandro Nasta: confermate le condanne ai vertici della Marina dopo 13 anni

La corte d’appello di Roma ha confermato le condanne nei confronti di 4 alti ufficiali della Marina per la vicenda che coinvolse il giovane nocchiere brindisino Alessandro Nasta, riaffermando il principio della sicurezza sul lavoro anche in ambito militare.

Giustizia per Alessandro Nasta: confermate le condanne ai vertici della Marina dopo 13 anni

La corte d’appello di Roma ha confermato la sentenza di primo grado relativa al caso di Alessandro Nasta, giovane nocchiere brindisino di 29 anni, coinvolto in un grave episodio il 24 maggio 2012 a bordo della nave scuola Vespucci della Marina Militare. La decisione, emessa il 18 giugno 2025, ha riconfermato la responsabilità di quattro alti ufficiali della Marina per concorso in colpa, ribadendo l’importanza di garantire la sicurezza sul lavoro anche negli ambienti militari.

Quel giorno, durante una manovra alle vele, Nasta cadde da un’altezza di circa 54 metri, riportando ferite gravi dopo un impatto sul ponte di coperta. Nonostante il rapido intervento e il trasporto in elicottero all’ospedale di Civitavecchia, il giovane non ce la fece. L’evento si verificò mentre la nave, partita dalla base navale di La Spezia, si trovava al largo di Civitavecchia.

L’indagine ha evidenziato come, in quel momento, non fossero state adottate tutte le misure di sicurezza previste dalla normativa sul lavoro, in particolare riguardo ai sistemi di ritenuta utilizzati dagli operatori durante le manovre sulle vele. Questa mancanza ha portato la procura a contestare agli ufficiali coinvolti la responsabilità per non aver garantito un ambiente di lavoro sicuro. Le condanne confermate in secondo grado prevedono pene detentive con sospensione della pena, da un anno e due mesi a un massimo di un anno e dieci mesi.

Tra i condannati figurano figure di rilievo della Marina Militare come Domenico La Faia, comandante della Vespucci all’epoca dei fatti, e l’ammiraglio Bruno Branciforte, ex capo di stato maggiore della Marina, entrambi condannati a un anno e dieci mesi. Condanne a un anno e due mesi sono state inflitte all’ammiraglio Giuseppe De Giorgi e all’ex capo di stato maggiore Luigi Binelli Mantelli.

L’avvocato Alessandra Guarini, che assiste la famiglia di Nasta insieme ai colleghi Massimiliano e Maurizio Gabrielli, ha sottolineato il significato più ampio di questa sentenza, definendola “una vittoria della giustizia” e un passo fondamentale per affermare che la sicurezza sul lavoro deve essere garantita in ogni settore, compreso quello militare. A seguito di questo episodio, sono stati introdotti nuovi sistemi di sicurezza a bordo delle navi scuola, con l’obiettivo di prevenire situazioni analoghe e tutelare chi, come Alessandro Nasta, si dedica con impegno e dedizione al servizio.

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