La Russa scuote il dibattito sul referendum: “Farò propaganda per l’astensione”

Il presidente del Senato annuncia a Firenze che inviterà i cittadini a disertare le urne: “Meglio restare a casa”. Una scelta politica che riflette la linea di Fratelli d’Italia e infiamma il dibattito a poche settimane dal voto.

La Russa scuote il dibattito sul referendum: “Farò propaganda per l’astensione”

Durante un intervento nell’ambito dell’evento “Spazio Cultura” in corso a Firenze, Ignazio La Russa, presidente del Senato, ha lanciato una dichiarazione destinata a far discutere: “Io continuo a dire che ci penso, però di una cosa sono sicuro: farò propaganda affinché la gente se ne stia a casa”.

Con queste parole, La Russa ha chiarito la sua intenzione di promuovere l’astensione in vista dei cinque referendum abrogativi che si terranno l’8 e 9 giugno 2025. I referendum riguardano temi centrali del dibattito pubblico e politico: cittadinanza, Jobs Act, indennità di licenziamento nelle piccole imprese, contratti a termine e responsabilità solidale del committente negli appalti.

Cinque quesiti che mirano a modificare in profondità l’attuale impianto normativo su lavoro (di fatto annullando il Jobs Act di Renzi) e diritti civili. Tuttavia, per essere validi, i referendum abrogativi devono raggiungere il quorum del 50% più uno degli aventi diritto al voto. E proprio su questo punto si concentra la strategia di chi – come Fratelli d’Italia – punta a boicottare il voto, preferendo l’astensione come strumento politico.

La posizione di La Russa, infatti, non è isolata: è la stessa linea ufficiale adottata dal suo partito, Fratelli d’Italia, che ha inviato ai parlamentari una circolare dal titolo emblematico: “Referendum, scegliamo l’astensione”. Nel documento si sottolinea come non partecipare al voto rappresenti una forma di dissenso verso iniziative ritenute “strumentali” e “di parte”, nate – secondo il centrodestra – per fini ideologici della sinistra.

In questo contesto si inserisce la riflessione più ampia sull’importanza del voto referendario e sulla legittimità dell’astensione come tattica politica. I promotori dei referendum sostengono che ogni quesito rappresenta un’occasione per restituire voce ai cittadini su temi cruciali e troppo spesso decisi senza un vero confronto democratico. All’opposto, l’astensionismo voluto da La Russa rischia di trasformare lo strumento referendario in un’arma spuntata, minando alla radice la partecipazione e la democrazia diretta.

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