In un mondo in cui tutto diventa digitale, anche i preti pare sfruttino questa opzione per praticare sacramenti online, carpendo soldi ai fedeli, illusi che sia tutto in regola. Ma invece non è così, e quanto sta accadendo in alcune parti del nostro paese è del tutto illegittimo e non approvato dalla Chiesa.
A scovare le pratiche religiose praticate online da alcuni preti è la trasmissione Fuori dal Coro condotta da Mario Giordano, sempre in prima linea nel contestare le illegalità. I preti individuati utilizzavano la piattaforma PrayForMe, un sito a pagamento studiato per dispensare sacramenti e preghiere. Si tratta, ovviamente, di una modalità non condivisa dal punto di vista ecclesiastico, quindi totalmente illegale e illegittima.
Uno dei preti beccati a praticare confessioni e preghiere online a pagamento è di Bari, e risponde al nome di Don Luca De Muro: il prete è anche responsabile dell’oratorio del Redentore nel quartiere Libertà del capoluogo pugliese. Oltre a lui, sono stati individuati anche altri due preti italiani, di cui ha parlato il servizio trasmesso su Rete4 dal programma Fuori dal Coro nella serata di mercoledì 9 aprile. Stando a quanto emerso nel servizio, il prete si è servito della piattaforma per praticare preghiere, confessioni ed esorcismi a pagamento.
Il tutto avveniva ad orari prefissati e dietro pagamento di una tariffa di 25 dollari l’ora. Il servizio mandato in onda dall’inviato di Fuori dal Coro, Francesco Leone, mostra come si possa avere, naturalmente dietro un pagamento, un incontro spirituale. Durante il servizio l’inviato ha intervistato don Maurizio Gronchi, docente presso la Pontificia Università Urbaniana: il sacerdote ha ribadito come la pratica non è assolutamente approvata dalla Chiesa, anzi è completamente l’opposto di quanto affermato nella dottrina ecclesiastica.
De Muro, per giustificarsi, ha dichiarato di essere convinto che tutto si svolgesse in maniera gratuita, e che i pagamenti non fossero altro che donazioni da parte dei fedeli.