Un tremendo episodio si è consumato nella tarda serata del 6 gennaio sul ponte “Filomena Delli Castelli”, al confine tra Montesilvano e Città Sant’Angelo. Una donna di 39 anni, in evidente stato di agitazione, era sul punto di gettarsi nel fiume Saline quando è stata salvata grazie al tempestivo intervento dei carabinieri. L’allarme è stato lanciato da un passante che, notando la donna fuori dal guardrail, ha immediatamente contattato il 112. In pochi minuti, una pattuglia dei carabinieri è giunta sul posto e, valutata la delicatezza della situazione, ha cercato di avvicinarsi senza allarmare ulteriormente la donna. Con un gesto rapido e deciso, i militari sono riusciti a riportarla in sicurezza sulla carreggiata.
Il gesto di gratitudine e l’intervento dei soccorsi
Visibilmente scossa, la donna si è lasciata andare a un pianto liberatorio. Stringendo la mano di uno dei carabinieri, ha pronunciato parole che hanno emozionato tutti i presenti: “Grazie, mi avete salvato la vita”. Il personale del 118, giunto poco dopo, ha fornito le prime cure sul posto per poi accompagnarla all’ospedale di Pescara, dove è stata sottoposta a ulteriori accertamenti medici e supporto psicologico.
Un episodio che scuote la comunità
La vicenda ha lasciato un segno profondo nella comunità locale, che si interroga sulle difficoltà e i segnali che spesso passano inosservati. Il ponte “Filomena Delli Castelli”, normalmente luogo di passaggio tra due importanti centri abitati, è stato teatro di una raggelante vicenda, evitata solo grazie alla prontezza e alla sensibilità delle forze dell’ordine.
La riflessione sulle fragilità personali
Questo episodio sottolinea ancora una volta l’importanza di riconoscere e affrontare il disagio mentale. Situazioni come questa evidenziano il ruolo cruciale non solo delle forze dell’ordine e dei soccorritori, ma anche della comunità, che può fare la differenza nel segnalare e prevenire gesti estremi. Il passante che ha dato l’allarme ha dimostrato quanto una chiamata tempestiva possa salvare una vita, mentre il gesto umano dei carabinieri è stato fondamentale per restituire alla donna una possibilità di rinascita. La vicenda si chiude con un sospiro di sollievo, ma è anche un invito a non ignorare mai i segnali di aiuto e a lavorare insieme, come società, per offrire sostegno a chi ne ha bisogno.