Twitter, il social network da qualche ora di nuovo rappresentato dal blue bird, il canarino azzurro, nelle scorse ore ha mietuto altre vittime illustre per la sua scelta di far pagare a programmatori e aziende le nuove API di accesso ai suoi dati.
Come emerso nelle scorse ore, Twitter ha preso effettivamente a spegnere le sue vecchie API gratuite, mettendo a disposizione quelle nuove a pagamento che, nel livello Enterprise, superano i 40mila dollari al mese. Molte realtà, che non possono permettersi simili esborsi, si sono visti non funzionare i servizi che erogavano e, a quanto pare, a esserne colpiti non sono stati solo i realizzatori di bot, ma anche di altri servizi. Secondo quanto sta emergendo in queste ore, a essere colpita dalla nuova politica di monetizzazione di Twitter vi è anche Flipboard, che offriva la possibilità di avere una rassegna stampa che attingeva anche a Twitter per le sue notizie: a quanto pare, la piattaforma in questione sostituirà Twitter con Mastodon, l’alternativa decentralizzata e gratuita (ma meno intuitiva) al social di Elon Musk.
Un’altra vittima delle nuove API a pagamento di Twitter è stato il servizio Echobox che, come molti altri, permetteva di condividere un contenuto su più social network: in questo caso si è parlato di “circostanze” che non si possono controllare e che hanno portato all’interruzione dell’accesso alle API di Twitter, promettendo che si sta lavorando per tornare a consentire ai propri utenti di ricondividere i propri contenuti pure su Twitter. A cosa porterà questo impegno, datosi che Musk non è uomo da piani B o deroghe, è difficile dirlo.
Un’altra novità riguardante in qualche modo la necessità di Musk di incrementare le entrate per un social forse pagato troppo (44 miliardi di dollari) rispetto al suo valore reale. Lunedì scorso, senza che fosse fornita ancora una motivazione in merito, Musk aveva cambiato il logo del canarino azzurro sul sito web di Twitter, col meme di un cane Shiba Inu, icona della moneta Dogecoin, creata nel 2013 come scherzo rispetto a Bitcoin, e diventata la ottava criptovaluta (per capitalizzazione) al mondo.
In quel caso le contrattazioni di questa valuta erano salite di circa il 20%: da qualche ora, però, il blue bird è tornato a rappresentare Twitter con la conseguenza che, nella prima ora da tale cambiamento, Dogecoin era calato del 6% e, al momento della scrittura dell’articolo, era sceso dell’8%, con lo scambio della valuta che avveniva a 0.086 dollari.