In uno scoppiettante pomeriggio di metà Aprile, Meta Inc, la parental company che controlla anche WhatsApp (di recente autorizzato in India a fornire il supporto a WhatsApp Pay a un totale di 100 milioni di utenti) ha annunciato l’ingresso della chat app in verde nella dimensione social (promettendo “funzioni di messaggistica comunitaria anche per Messenger, Facebook e Instagram“) attraverso la scheda Community e il varo di tantissime novità per i gruppi.
Come noto, da tempo WhatsApp stava sviluppando le proprie Community, una sorta di bacheca o gruppo dei gruppi e il momento dell’esordio è venuto, con l’azienda – come riporta Android Central – che, pur non fornendo un timing preciso per l’esordio, ha fatto sapere come nei prossimi mesi, prima di lanciarla a livello globale, procederà a testare la scheda della funzione Community. Per spiegare la nuova forma aggregativa, è stato fatto l’esempio delle scuole, paragonando i gruppi a quelli di studio, delle classi, dello scuolabus, della palestra, con l’amministratore, ad esempio il preside, che potrà riunire tutti i gruppi in un’unica bacheca in modo da poter inviare facilmente avvisi su criticità o cambi di orario.
Secondo Meta, non sarà presente un sistema di ricerca delle Community, ma sarà l’admin, cioè chi crea e gestisce queste forme sociali (potendo anche decidere di scollegare alcuni gruppi da una Community) a poter invitare gli utenti che, visti i gruppi inclusi in una Community, potranno decidere a quali intendono aderire e inoltrare una domanda che toccherà agli admin approvare. Saranno solo gli amministratori, inoltre, a poter inviare messaggi, qui chiamati Avvisi, con gli utenti che non potranno solo leggerli ma non commentarli o rispondervi, per “evitare sovraccarichi“. Per scongiurare il propagarsi di forme di disinformazione, inoltre, l’inoltro dei messaggi sarà limitato a un gruppo per volta
Un’altra peculiarità delle Community sarà la privacy. Come le comunicazioni one to one o di gruppo, anche quelle nelle Community saranno protette dalla crittografia end-to-end: in conseguenza di ciò, gli interventi in caso di comportamenti o attività illegali nelle Community, ad esempio per eliminare il macro gruppo o bloccare utenti o amministratori, saranno possibili solo usando info non crittografate, come le segnalazioni degli utenti o il nome e la descrizione della Community. Al pari di come avviene già oggi, i numeri di telefono non saranno visibili a tutti i membri di una community, ma solo agli utenti con cui si condivide l’adesione a uno stesso gruppo.
Nel precisare che con l’arrivo delle Community non cambierà la normale collocazione dei gruppi, ora presenti nella schermata delle chat, Meta ha però promesso migliorie per i gruppi, che saranno loro portate in dote indipendentemente dal fatto che facciano o meno parte di una Community, con un’implementazione che avverrà “anche prima” di quella delle Community.
In particolare, nei gruppi – nelle prossime settimane – si potrà rispondere a un messaggio con un emoji, evitando così che siano inondati da risposte testuali: rispetto a oggi (100 MB) si sta anche implementando il supporto per la condivisione dei file sino a 2 GB. Gli amministratori sono sul punto di poter cancellare “messaggi problematici dalle chat di tutti“: infine, si sta portando, dall’attuale limite di 8, a 32 il numero delle persone che possono partecipare a una chiamata vocale.