Dopo aver elargito la buona notizia secondo la quale presto si potranno ritoccare le impostazioni per la privacy del proprio account anche da desktop, i leakers di WABetaInfo hanno sfornato un’altra perla anticipatoria in merito alla messaggistica di WhatsApp, questa volta riguardante i pagamenti in-app, noti come WhatsApp Pay.
Come noto, nei giorni scorsi David Marcus, ex PayPal ora a capo dei servizi finanziari di Meta (ex Facebook Inc), ha confermato l’avvio sperimentale del portafoglio digitale Novi in USA e Guatemala ove, sfruttando la stablecoin Pax Dollar, permetterà rimesse rapide, sicure (visto che i dati finanziari degli utenti sono crittografati), e con zero commissioni. Ciò in attesa di far funzionare il wallet anche con la criptovaluta interna Diem (ex Libra).
In passato, Menlo Park aveva riferito dell’intenzione di integrare Novi nei suoi servizi applicativi, WhatsApp compreso. In tal senso, sembra che qualcosa abbia appena iniziato a muoversi visto che, da un’analisi dei leaker di WABetaInfo (condotta sulla beta 2.21.22.17 per Android), si è appurato come i tecnici del CEO Will Cathcart abbiano da poco inserito il framework del cyberwallet Novi proprio in WhatsApp, sicuramente in vista di test interni quindi chiaramente non aperti al pubblico.
Dallo screenshot estratto in merito a quest’integrazione, è comunque possibile appurare lo stadio dei lavori in merito, con la sezione di WhatsApp dedicata a Novi che comprende l’elenco dell’ammontare depositato, la cronologia dei pagamenti in quota prelievi, la possibilità di segnalare una transazione o di ricorrere al customer care, quella di aggiungere banche o carte di credito come metodi di pagamento associati, senza dimenticare le immancabili sezioni per la gestione dell’account e della sicurezza.
Al momento, non essendo giunte conferme ufficiali in merito, occorrerà un futuro aggiornamento per vedere emergere alla luce del Sole l’integrazione di Novi su WhatsApp che, nel frattempo, ha comunque omaggiato i propri utenti con novità già pronte, come il roll-out della valutazione dei messaggi ricevuti dalle aziende e, in collaborazione con Google, l’estensione a più device Android della routine per trasferire le chat da dispositivi iOS.