Nel corso del proprio vertice con i programmatori, Google ha tirato fuori dal cilindro una novità che lascia intuire come qualcosa sia cambiato nel panorama degli smartphone foldable, destinati a ritagliarsi una bella fetta di mercato, come confermato dai sorprendenti risultati commerciali dei modelli samsunghiani varati in estate. La novità annunciata da Google ha preso forma nel “feature drop” Android 12L in cui la L denota la destinazione d’uso di questo spin-off di Android 12 (da poco rilasciato per i Pixel 6 e presto per i telefoni compatibili), rappresentata dagli ampi schermi dei sistemi con ChromeOS, dei tablet, e dei foldable.
Android 12L, accompagnato da nuovi pattern appositi per l’interfaccia adattiva di Android 12 e soprattutto da nuove linee guida e strumenti (es. in Android Studio) per agevolare i programmatori nello scalarne l’interfaccia sulle varie dimensioni degli schermi, interviene innanzitutto sull’interfaccia, in varie modalità: il menu power, assieme alle voci di riavvio, spegnimento, emergenza e blocco, ha quelle per lo screenshot e la segnalazione dei bug. Nella Home, il form di ricerca è posto in alto.
Cambiamenti, destati dal nuovo Android 12L, schedulato per la release stabile a inizio anno, campeggiano pure nella schermata di blocco, nell’area delle notifiche, e nella sezione delle impostazioni (anche di quelle rapide).
Quest’ultima, come molte altre, in particolare sugli schermi con oltre 600 dot per inch, DPI, sfrutterà un più agile layout a due colonne: molto importante è anche quello che è stato fatto in favore del multi-tasking. In questo caso, l’apposita interfaccia beneficia di una barra delle applicazioni che non solo esplica la sua utilità nell’agevolare passaggio da un’ap all’altra, ma facilita anche il ricorso alla modalità a schermo diviso (anche per le app non ridimensionabili), tanto che basta trascinare un’app in una parte dello schermo per aprirla in modalità schermo diviso.
Attestato che le app di sistema saranno già ottimizzate per Android 12L e la sua interfaccia, Google offrirà un’esperienza di letterboxing (adattamento dell’interfaccia a dimensioni maggiori evitando distorsioni attraverso il mantenimento delle proporzioni originarie) migliorata consentendo agli sviluppatori di applicare angoli arrotondati, settare la collocazione della finestra interna, e impostare il colore: ancora in tale contesto, la funzione Activity embedding nasconderà o meno parte dell’interfaccia rilevando che lo schermo sia aperto o chiuso, e sarà possibile, mediante le nuove API, sfruttare la cerniera come elemento di separazione, non visualizzandovi degli elementi sopra.