Il video della Preside di una scuola della Florida che picchia una bambina con una pala di legno ha fatto nelle scorse settimane il giro del web, provocando rabbia ed indignazione. A riprendere e pubblicare la scena la madre della piccola, accusata di aver rovinato un computer della scuola, che ha voluto denunciare la violenza subita dalla bambina.
Una denuncia che però è servita a poco, dato che dall’ufficio del Procuratore di Stato Amira Fox è arrivata la notizia che Melissa Carter, la Preside della Scuola Elementare Centrale di Clewiston, non sarà incriminata per l’incidente e che nessun crimine è stato commesso. Secondo quanto stabilito dalle indagini, la punizione non ha causato danni né rientra nell’accusa di abuso di minori, ed inoltre pare che la madre Fabiola Rivera avesse acconsentito allo sculacciamento della figlia da parte dello staff della scuola.
La madre della piccola, che è una immigrata che non capisce bene l’inglese, sostiene invece di essere stata chiamata dall’ufficio amministrativo della scuola a causa del danno provocato dalla bambina, e che è arrivata nell’edificio per pagare una multa di 50 dollari. La donna dice di essere stata portata nell’ufficio della preside dove ha trovato al figlia, che è stata colpita sul fondoschiena con la paletta nonostante suoi pianti disperati.
La donna ha ripreso di nascosto l’accaduto per avere le prove di quanto successo, ma dice di non essere intervenuta a causa della barriera linguistica e per paura che il suo status di immigrata senza documenti fosse messo in discussione. Secondo le indagini invece, lo staff della scuola avrebbe comunicato alla donna quanto stava per succedere, e lei avrebbe acconsentito dato che la bambina aveva già distrutto altri oggetti a casa ed aveva paura di imporre disciplina fisica di persona.
La preside e una assistente avrebbero posizionato la bambina in modo da poterla colpire in sicurezza senza ferirla, dicono gli investigatori, ed è stata colpita tre volte dalla paletta, prima di essere costretta a chiedere scusa alla madre e minacciata di essere colpita ancora se avesse continuato a comportarsi male. “Lo staff ha trattato la madre e la bambina con rispetto durante il processo“, dice l’ufficio del Procuratore.