Con qualche ora di anticipo rispetto alla messa in onda globale del relativo video di presentazione sui canali social (YouTube e Facebook) del brand, è diventata ufficiale in India la nuova serie di tre smartphone di fascia media Redmi Note 10 che, animata da Android 11 sotto l’interfaccia proprietaria MIUI 12 (con la 12.5 in arrivo), con uno scanner per impronte disposto a lato (nel tasto d’accensione), va a raccogliere l’eredità dei fortunati predecessori targati Redmi Note 9.
Redmi Note 10 (160.46 x 74.5 x 8.,3 mm, per 178.8 grammi, nelle colorazioni Shadow Black, Aqua Green e Frost White), considerabile l’apripista del terzetto, colloca la selfiecamera OV13B10 (sensore da 1/3,06″) da 13 megapixel in un foro al centro del display, finalmente AMOLED, da 6.43 pollici, risoluto in FullHD+, decisamente luminoso (1.100 nits massimi) e contrastato (4500000:1), debitamente protetto da graffi e urti dalla presenza d’un vetro Gorilla Glass 3.
Il retro della scocca (impermeabile IP53), con una scelta estetica non difforme da quella dei Redmi K40, propone in un pillolotto verticale di color scuro, in assetto cruciforme, una quadrupla fotocamera, da 48 (principale, Sony IMX582, pixel da 0.8 micron portati a 1.6 col pixel binning per foto da 12 mpx, f/1.79, sensore da 1/2″), 8 (ultragrandangolo a 118°, Sony IMX355, pixel da 112 micron, f/2.2), (nel mezzo) 2 (GC02M1XA, macro da 4 cm, f/2.4, pixel da 1.12 micron, 1/5″), e 2 (profondità, f/2.4, pixel da 1,75 micron, 1/5″).
Nutrito il comparto connettività con il Dual SIM puro, il 4G, il Bluetooth 5.0, il Wi-Fi ac, il GPS (Beidou, Glonass), il jack da 3.5 mm, la microUSB Type-C, il processore scelto, anche per coordinare il motorino aptico sull’asse Z, è il Qualcomm Snapdragon 678, coadiuvato da RAM LPDDR4x e storage UFS 2.2 ampliabile via microSD (con slot dedicato nel carrellino delle due SIM), nelle configurazioni da 4+64 (11.999 rupie, o 137 euro) e 6+128 GB (13.999 rupie, o 160 euro). La batteria, da 5.000 mAh, beneficia della ricarica rapida da 33W.
Su un gradino più in alto va a collocarsi, in posizione mediana, il sempre impermeabile (IP53) Redmi Note 10 Pro (164.5 x 76.15 x 8.1 mm, per 192 grammi, nelle colorazioni Vintage Bronze, Dark Night, Glacial Blue). Il display AMOLED FullHD+, protetto questa volta da un vetro Gorilla Glass migliore (5), arriva a 6.67 pollici di diagonale, conserva il contrasto a 4500000:1, ma porta la luminosità massima a 1.200 nits, vanta i 120 Hz di refresh rate per il gaming, e stuzzica gli amanti del cinema con il 100% di supporto sulla scala DCI-P3 e l’HDR10.
La selfiecamera, sempre nel foro al centro, è da 16 megapixel (f/2.45, 1,0 micron per i pixel) mentre, dietro, la quadcamera parte da un sensore principale da 64 (Samsung GW3, f/1.9, pixel binning 4-in-1, pixel da 0.7 micron), 8 (ultragrandangolo a 118), 5 (macro, teleobiettivo 2x), 2 (profondità) megapixel. Essendo presenti pressocché le stesse connettività del modello base (con in più l’emettitore d’infrarossi), l’audio può contare sul jack da 3.5 mm, cui vanno ad aggiungersi due speaker stereo.
Ai timoni di comando, anche del summenzionato motorino vibrazionale sull’asse Z, coadiuvato da 6+64 (15.999 rupie o 183 euro), 6+128 (16.999 rupie, 194 euro), od 8+128 GB (18.999 rupie, o 217 euro) di RAM (LPDDR4x) e storage (UFS 2.2, espandibile), è il processore Snapdragon 732G di Qualcomm: la batteria, sempre con carica rapida a 33W, si estende leggermente, a 5.020mAh.
Infine, il top Redmi Note 10 Pro Max è praticamente uguale in tutto (anche per colori e dimensioni) al Pro standard, a parte il fatto che la fotocamera principale sul retro passa a 108 megapixel (Samsung HM2, f/1.9, pixel da 0.7 micron, pixel binning 9-in-1). Anche in questo caso, sarà possibile orientarsi tra 3 allestimenti mnemonici, da 6+64GB (18.999 rupie, o 217 euro), 6+128 GB (19.999 rupie, o 228 euro), e 8+128 GB (21.999 rupie, o 251 euro).