Google, il colosso dei motori di ricerca, presente nella vita digitale degli utenti con un’ampia pletora di servizi, negli scorsi giorni ha ufficializzato diverse novità, coinvolgendo Assistant, gli smart display, Gmail, Google Foto, Meet, Maps e Street View, senza perdere l’occasione per lanciare anche un nuovo servizio dedicato al lavoro di gruppo in remoto.
Google Assistant, il concierge virtuale di Mountain View, secondo quanto riscontrato (su un Pixel 4a) da 9to5Google, si appresta a ricevere, via attivazione da server remoto, un’interfaccia unificata piuttosto simile nei vari device in cui è supportato, con – in basso – la barra multicolore sormontata, poco sopra, dalle scorciatoie, in forma di bolle, verso le app suggerite (tra cui Google Lens). A fronte di tale cambiamento estetico, rimarranno intonse le funzionalità, tra cui la neonata sezione “Podcast” che, scoperta dai redattori di Android Police, prevede che l’utente possa settare il suo servizio di podcast preferito (es. Spotify) alternativo a quello di default (Google Podcast), anche se – al momento – non è chiaro se anche i servizi di terze parti godranno delle feature del servizio pre-impostato.
Non poche novità risultano previste anche per gli smart display di Google: questi ultimi ricevono il tema scuro, anche adattivo all’ora della giornata, col “Sunrise Alarm” che aumenterà gradualmente la luminosità nella mezzora che precede la sveglia. In più, è previsto il supporto sino a 5 account di Google Meet, sì da offrire l’opportunità di separare al meglio lavoro e vita privata, o da offrire il supporto a videomeeting o videolezioni a tutti i membri di una famiglia. L’interfaccia, infine, sarà strutturata secondo 5 schermate scrollabili in orizzontale: “Your Day, Your Morning, Your Afternoon, Your Evening” varierà il nome e i contenuti (notifiche, appuntamenti, cose da fare, previsioni meteo, suggerimenti per il controllo della domotica) a seconda della fase della giornata, “Home control” recherà le schede di controllo per gli elettrodomestici smart, “Media” suggerirà contenuti personalizzati e offrirà i controlli per riprodurre film, podcast, canzoni, e streaming, “Communicate” supporterà le videochiamate con Duo, e “Discover” suggerirà servizi, video, articoli, ed altri elementi per espandere i propri orizzonti.
Anche Google Mail, ormai dotata di un nuovo logo (non da tutti molto gradito, anche se arrivato a 7 anni di distanza dall’ultimo restyling), si accinge a significativi cambiamenti, almeno secondo un test che, scoperto dall’hacktivista Jeffrey Paul, è stato confermato da Mountain View come in corso presso alcuni utenti della G Suite che scaricano i messaggi via protocollo IMAP: nello specifico, sembra che Google riscriva gli url presenti nelle mail per indirizzare gli utenti sul proprio Search Engine, quale misura di tutela dagli attacchi di phishing. La novità, in ogni caso, può essere disabilitata semplicemente spostando il selettore alla voce “enable imap link protection”. Da tempo, Google ha introdotto le mail dinamiche, per consentire alcune operazioni (es. consultare cataloghi, rispondere agli inviti per gli eventi, compilare questionari) direttamente dalle mail: ora, dalle stesse mail, nella versione mobile e web, per utenti standard e aziendali, sarà anche possibile autorizzare altri utenti ad accedere ai file stoccati nel proprio Google Drive senza più dover lasciare la mail per entrare nel proprio cloud e finalizzare l’autorizzazione.
Ormai ufficializzato l’abbonamento mensile, per 6.99 dollari (comprensivo della spedizione di 10 foto stampate su cartoncino, con finitura lucida od opaca, anche in formato cartolina), Google Foto – nella release 5.18 – ha celato nuove evidenze del fatto che alcune funzioni di editing saranno riservate agli abbonati al cloud Google One: nello specifico, questi ultimi avranno anche vari preset (Afterglow, Radiant, Stormy, Airy, Ember, Luminous) per modificare il cielo nelle foto e riceveranno suggerimenti sulle migliori modifiche (Dynamic, HDR, Vivid) da applicare. Qualcosa, in tal senso, si è già visto a proposito della funzione “Color Pop” (decolorazione dello sfondo per mettere in evidenza il soggetto che rimane colorato) che resta gratuita solo per le foto che abbiano le informazioni sulla profondità di campo, mentre potrà essere applicata a tutte le altre foto solo se abbonati a Google One.
Google Meet, sempre più sugli scudi in tempo di smart working e home schooling, da par suo, ha incominciato a istradare a tutti, partendo dagli utenti di PC, Mac, e ChromeOS, la funzione degli sfondi personalizzabili (sia usando le immagini messe a disposizione da Big G che quelle proprie) che, in seguito, verrà concessa anche agli utenti lato mobile.
Gratificate le proprie guide locali di Google Maps (secondo le segnalazioni arrivate da Taiwan e l’Australia) con un 10% di sconto sull’acquisto dei nuovi Pixel 5, Google ha attenzionato anche gli utenti di Google Street View con un presumibile test che ha portato in dote la funzione “Driving Mode”, nell’ambito della quale gli utenti potranno usare la fotocamera dello smartphone per registrare sul momento, e caricare su Street View, dei video di corredo.
Dall’Area 120 di Google, infine, arriva il test di un nuovo servizio, Tables, accessibile per ora agli utenti statunitensi (gratuitamente con qualche limitazione, o a pagamento versando 10 dollari al mese dopo un trimestre di prova) via browser, che permette di organizzare i lavori di gruppo in tasks (con scadenza, avanzamento dei lavori, membri del team assegnati) e sotto tasks.