Pensioni, Quota 100 e reddito di cittadinanza: il CdM sblocca 1,5 mld di risparmi

Dal governo si procede a preparare il terreno per la Manovra 2020. Sbloccate le risorse non utilizzate per la Quota 100 ed il reddito di cittadinanza, ecco quali sono le implicazioni.

Pensioni, Quota 100 e reddito di cittadinanza: il CdM sblocca 1,5 mld di risparmi

Procedono spediti i passaggi tecnici da espletare per preparare la nuova legge di bilancio 2020. Nel tardo pomeriggio di ieri è uscita una nuova nota da Palazzo Chigi, con la quale viene evidenziato lo sblocco degli accantonamenti non utilizzati rispetto alle nuove misure di pensionamento anticipato e di welfare avviate nella precedente manovra.

La comunicazione era attesa e conferma in effetti le intenzioni già mostrate dal governo fin dalle prime settimane di costituzione.

Il Consiglio dei Ministri sblocca 1,5 miliardi di euro relativi a Quota 100 e Reddito di cittadinanza

Così, all’interno della nota diffusa dal governo giallo-rosso si legge che “il Consiglio dei Ministri […] in relazione agli esiti del monitoraggio dei risparmi conseguenti al minor utilizzo delle risorse finanziarie iscritte in bilancio per l’attuazione delle disposizioni del decreto-legge 28 gennaio 2019 in materia di reddito di cittadinanza e pensioni, […], ha deliberato di rendere disponibili le somme accantonate in bilancio a garanzia dei suddetti risparmi previsti in almeno 1,5 miliardi di euro“.

Nella pratica, si trattava dell’ultimo passaggio necessario a portare in dote nella nuova Manovra 2020 i risparmi relativi ai mancati utilizzi dei due provvedimenti chiave da parte dei cittadini. Le risorse erano state già indicate in precedenza come fondamentali per la finanziaria, mentre altrettanto importanti risulteranno anche i risparmi che si concretizzeranno rispetto alle due misure nei prossimi anni. Secondo le ultime previsioni in arrivo dall’Inps, i risparmi derivanti dai mancati impieghi della Quota 100 per il prossimo anno potrebbero essere ancora più importanti.

Riforma pensioni, verso la stesura degli interventi da inserire nella legge di bilancio 2020

Stante la situazione, dopo l’approvazione della nota di aggiornamento al Def, gli occhi dei pensionandi sono puntati sul contenuto della prossima legge di bilancio 2020. Alla sostanziale conferma della Quota 100 si dovranno aggiungere la proroga dell’Opzione Donna e la trasformazione in senso strutturale dell’APE sociale. Nel primo caso il pensionamento è attualmente possibile accettando il ricalcolo interamente contributivo dell’assegno a partire dai 58 anni di età (59 anni se autonome) e 35 anni di versamenti, mentre nel secondo rientrano i lavoratori che vivono condizioni di disagio (individuate dal legislatore) con almeno 63 anni di età e 30-36 anni di contribuzione.

Quest’ultima misura potrebbe essere trasformata in senso strutturale, diventando quindi a tutti gli effetti uno strumento stabile di prepensionamento (e perdendo così la propria caratteristica sperimentale). Su tutti questi provvedimenti resta inoltre l’incognita di una possibile modifica dei requisiti di accesso e fruizione. Infine, rimane da comprendere quale sarà il destino delle altre opzioni di flessibilità richieste a gran voce dai lavoratori o in attesa di conferma: dall’APE volontaria all’estensione della Quota 41, fino alla costituzione di una pensione di garanzia per i giovani con una carriera precaria o discontinua inseriti nel sistema contributivo puro.

Misure sulle quali vi è stato un confronto anche con le parti sociali, ma che difficilmente potranno trovare contemporaneamente il via libera già all’interno della nuova manovra. Anche su questo punto, però, si gioca una parte importante della prossima discussione politica, visto che le parti sociali hanno già manifestato la propria preoccupazione proprio con l’arrivo della NaDEF.

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