Il googleiano YouTube, nelle scorse ore, fornite alcune valutazioni su alcune vicende relative alla sua piattaforma, si è rimesso al lavoro, rilasciando un aggiornamento per YouTube Music, in relazione alla gestione delle playlist di quest’ultima applicazione e, in più, si è avviato a risolvere un problema che affligge (il cugino) Play Music.
In una recente intervista, il CEO della piattaforma, Susan Wojcicki, ha espresso ancora perplessità sull’articolo 13 della riforma europea del copyright e, allo stesso tempo, ha commentato il disastroso video YouTube Rewind 2018, col quale il network intendeva rievocare l’anno appena trascorso dai membri della sua community, seppur con scarso gradimento (sui 160 milioni di visualizzazioni, i pollici verso sono stati 15 milioni, addirittura più di quelli tributati all’imbarazzante video “Baby” di Justin Bieber). Analizzato il momento attuale della piattaforma, però, sono emerse anche alcune iniziative a favore delle tante app che vi ruotano attorno, come nel caso di YouTube Music.
Lo spin-off di musica on demand di YouTube, con l’arrivo – su Android e iOS (ma non ancora sulla variante web based) – della versione 2.69, ha esteso le potenzialità del comando “Aggiungi a Playlist“: mentre in passato quest’ultimo permetteva di includere a una playlist solo singole canzoni, a una a una nel caso di un numero ampio delle stesse, con l’update appena arrivato sarà possibile l’aggiunta massiva delle tracce musicali, includendo anche interi album ed altre playlist, come quelle degli altri tubers, o le top 100 charts di recente varo.
Infine, un curioso problema che sembra affliggere il cugino (in via di pensionamento) di YouTube Music, rappresentato da Play Music: tale app, secondo quanto riferisce Android Authority, in alcune parti d’Europa e in India, incorrerebbe in un bug quando si tenta di effettuare il cast di una canzone del 2019 su uno device esterno (es. Lenovo Smart Display, Google Home, e Nvidia Shield).
Il problema, forse legato a qualche problema di licenza dell’app (dacché Spotify non ne sarebbe affetto), ammesso da Google stessa in attesa di un correttivo, può essere comunque aggirato facendo prima partire lo streaming musicale sullo smartphone, e poi direzionando l’uscita musicale verso lo speaker esterno.