Dopo la lotta all’ultimo minuto con Samsung su chi avrebbe presentato per primo lo smartphone con display bucato, Honor – in vista del maxi evento parigino del 22 Gennaio, in occasione del quale comunicherà i prezzi ufficiali del device per il Vecchio Continente, ha tenuto una kermesse in Cina nel corso della quale ha ufficializzato, con dovizia di particolari, il suo nuovo top gamma, Honor View 20.
Il nuovo Honor View 20 ha un telaio allestito nelle colorazioni rosso, nero, e blu, con giochi di luci geometrici piuttosto singolari a seconda dell’angolazione con cui si tiene il telefono in mano: il Full-View Display 3.0 (migliorato rispetto alla prima generazione vista sui Honor 7X e View 10, e rispetto alla seconda implementata sull’Honor 10), esteso su quasi il 100% del frontale, è un pannello LCD IPS da 6.4 pollici, con risoluzione FullHD+ (398 PPI) grazie al foro (praticato solo in alcuni dei 18 strati del monitor), da appena 4.5 mm, posto in alto a sinistra per non interferire nelle fasi di gaming o visione dei video (finendo abilmente occultato dal pollice, quando posto in orizzontale con rotazione verso sinistra).
La selfiecamera, inserita nel notch a goccia menzionato, è da 25 megapixel mentre, sul retro, in tandem con canonico scanner per le impronte digitali, è presente, in alto a sinistra, un solitario sensore TOF 3D, capace di scansionare tridimensionalmente gli oggetti della realtà, poi animati dalla AI, di migliorare ulteriormente gli scatti notturni, e di raccogliere la profondità per l’effetto Bokeh, ed un semaforo orizzontale che ospita, oltre a un Flash LED, il sensore CMOS da 1/2” Sony Sony IMX586, con risoluzione da 48 megapixel, capace di ottenere foto molto nitide, con zoom senza perdite di dettagli, grazie alla modalità AI HDR del chip Kirin 980 (come nel Mate 20) che, che scattate più foto in multi-frame, ne unisce gli aspetti migliori in una finale da 48 megapixel, ottenendo anche ottimi scatti al buio, in virtù della combinazione (Quad Bayer) del segnale proveniente da 4 pixel limitrofi.
All’interno dell’Honor View 20, assieme al succitato processore a 8 core (2.6 GHz) della controllata HiSilicon, operano la scheda grafica Mali-G76 MP10, dotata di una capacità di elaborazione delle immagini accresciuta del 134%, ed un banco di RAM (DDR4 a 2133MHZ) da 6 od 8 GB, mentre lo storage – non espandibile – si attesta sui comunque generosi 128/256 GB.
Le connessioni del nuovo Honor View 20, quindi privo di microSD, annoverano il Dual SIM, il Bluetooth 5.0 LE (con A2DP e aptX HD), e la coppia costituita dal 4G e dal Wi-Fi ac dual band (hotspot, direct) che, grazie al Link Turbo via AI, possono essere unite simultaneamente per abbassare la latenza e velocizzare i download (come sui top gamma Samsung). Il GPS (BDS, Glonass, A-GPS) migliora la ricezione sia grazie alla doppia frequenza (L1 e L5, come sullo Xiaomi Mi 8) che tramite una triplice antenna cui far ricorso in caso di segnale debole: tramite la porta microUSB Type-C 3.1 è possibile sia trasferire velocemente i dati, che ricaricare la batteria, da 4.000 mAh.
Da segnalare, lato software, la scelta di Android Pie 9.0 che, grazie alla Magic UI della personalizzazione EMUI 9.0, porta a più di due le notifiche consentite sulla status bar e la desktop mode di Huawei: la distribuzione del nuovo Honor View 20 partirà ai primi di Febbraio, con vari mercati in sequenza ed un prezzo che, almeno in Cina, principierà da circa 400 euro (ovvero 2.999 yuan).