Luca Borgoni è morto e sua mamma non potrà più scrivere su Facebook a suo nome e con il suo profilo. Non è rilevante il fatto che fosse per le una fonte di sollievo, un modo per farlo rivivere e mantenersi in contatto con lui. Facebook l’ha bloccata e ha trasformato il profilo di Luca, il ragazzo torinese di 22 anni morto a causa di un incidente sul Cervino l’8 luglio dell’anno scorso, in una pagina commemorativa, aggiungendo un fiore blu di cui Cristina Giordana, la madre, non sapeva nulla.
Immediatamente dopo la tragedia che si è portata via Luca, Cristina aveva fatto di tutto per “tenere vivo” il suo ricordo: il 21 luglio, a meno di due settimane dall’incidente era andata lei, all’università, per discutere la tesi di laurea in biologia che il ragazzo aveva ormai terminato.
Facebook ha bloccato Cristina
Sul profilo di Luca, rimasto ovviamente aperto, la sfortunata mamma aveva continuato l’attività, rispondendo agli amici e postando foto e messaggi a nome di Luca. Ieri però è arrivata la doccia fredda: il social ha deciso, in base al proprio regolamento, di bloccare l’attività di Cristina.
Per la mamma di Luca è stato un dolore atroce. Quei post erano “un modo per farlo continuare a vivere e per tenermi in contatto con i suoi amici“. La sua storia aveva commosso tutto il mondo del web. Ora quella piccola possibilità che la povera mamma aveva per far sì che Luca non rimanesse solo “una memoria, ma una parte di me“, è venuta a mancare.
Ad onore del vero, una possibiltà di continuare ad agire su Facebook attarverso il profilo del figlio ci sarebbe stata: il social network, infatti, prevede il “profilo erede”, vale a dire la possibilità che il titolare di una pagina la lasci “in eredità” a un’altra persona, sottoscrivendo però questa intenzione con una precisa procedura. Nel caso di Luca e di sua madre, non è stata ovviamente possibile essendo il ragazzo rimasto vittima di una scomparsa improvvisa.