A distanza di 6 anni dalla scomparsa, di Roberta Ragusa non si è ancora trovato il corpo. Nonostante i due processi, ancora non è possibile scrivere la parola fine per questo giallo che è stato uno dei più complicati mai avvenuti in Italia. Roberta Ragusa scomparve la notte tra il 12 e il 13 gennaio 2012, dopo aver litigato con il marito Antonio Logli.
Il litigio era scaturito per il tradimento del marito, di cui la donna quella sera aveva avuto la conferma: Longhi tradiva la moglie con l’ex baby sitter che, in passato, aveva accudito i loro bambini. Partono le indagini contro il marito che viene accusato di omicidio volontario e distruzione del cadavere.
Antonio Longhi viene condannato a 20 anni di reclusione con il rito abbreviato il 21 dicembre dell’anno scorso e tornerà davanti ai giudici a marzo, per il processo d’appello. L’uomo, che nel frattempo è diventato impiegato della polizia locale, dopo aver vinto un contenzioso con il Comune di San Giuliano Terme, ha confermato la sua presenza in aula e aggiunge anche che spera di essere assolto.
Longhi, infatti, si è sempre dichiarato innocente e ha respinto ogni volta le accuse che gli sono state rivolte. Da molto tempo, però, preferisce non rispondere e, ad ogni interrogatorio, mantiene il silenzio.
Inizialmente, la scomparsa di Roberta Ragusa fu vista come un allontanamento volontario della donna ma, con il passar del tempo, gli inquirenti hanno sospettato del marito per via delle bugie dette alla moglie sulla sua relazione extraconiugale, sul litigio avuto con Roberta, sul fatto di aver imposto all’amante di gettare in un cassonetto i cellulari con cui comunicavano ogni giorno.
A confermare i dubbi degli inquirenti, c’è stata anche la testimonianza di Loris Gozi che ha detto agli investigatori di avere visto Logli la notte precedente in auto, in un orario in cui l’uomo aveva invece detto di essere andato a letto. Gli inquirenti hanno però in mano solo indizi e non prove e, quindi, tutto potrebbe ancora accadere. Si attende comunque l’esito del processo d’appello.