India: torture e stupri in un centro per bambini poveri

Bambini torturati e violentati in un centro per poveri in India. I piccoli venivano costretti a mangiare feci e ad avere rapporti sessuali

India: torture e stupri in un centro per bambini poveri

Ancora storie di orrore dall’India, dove ogni giorno arrivano cronache di episodi di violenza e di stupri.

Dopo la notizia di qualche giorno fa delle due cugine violentate ed impiccate da un gruppo di 7 uomini, adesso si apprende dell’arresto di due responsabili di un centro di assistenza per bambini gestiti senza la regolare licenza a Maharashtra. Secondo le indagini i due avrebbero costretto i piccoli ospiti del centro, con età comprese tra i 4 ed i 15 anni, a pratiche sessuali con degli adulti ma anche tra di loro. Coloro che si rifiutavano di prendere parte a queste pratiche venivano torturati più e più volte e costretti a mangiare le loro stesse feci.

Gli arrestati, il presidente del Chandraprabha Charitable Trust Ajit Dabholkar e la manager della falsa ong Lalita Tonde, mandavano avanti questo clima di terrore e di violenza da molto tempo, ma tutto è emerso soltanto quando uno dei bambini tornato a casa per le vacanze è riuscito a trovare il coraggio di raccontare ai genitori ciò che accadeva nel centro ogni giorno. A quel punto la madre del piccolo ha denunciato la vicenda alla ong Raigad Child Helpline, che ha subito contattato la polizia.

A quel punto sono partite le indagini, che hanno appurato quanto dichiarato dal piccolo ed hanno anche scoperto che le varie pratiche sessuali venivano persino filmate. “I bambini erano obbligati a mangiare escrementi di cane e venivano poi segregati. Se sputavano l’impossibile cib, venivano costretti ad inghiottire il vomito” ha dichiarato Anuradha Sahaseabuddhe, responsabile della Childline di Pune.

Secondo quanto è emerso dalle indagini, ad essere sessualmente abusati sarebbero stati almeno 5 ragazzi tra gli 11 ed i 15, ma il clima di terrore caratterizzava l’intera struttura. Una vera “casa degli orrori”, quindi, che ha portato anche al suicidio di un bambino di 9 anni, Ursham S.Tonde, trovto impiccato nella sua stanza del centro di accoglienza.

Le indagini sono ancora in corso e si continuerà a far luce sulle vicende di questa struttura, come ha riferito Baban Patil, il leader del movimento Shiv Sena, che ha dichiarato “Debbono essere indagate a fondo perché potrebbero essere collegate con gli abusi contro i bambini”.

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