Non assistono a Inter-Juve per un ritardo aereo, risarciti da Ryanair

Il Giudice di pace di Gallipoli ha condannato al risarcimento la compagna irlandese in favore di due tifosi, che per un ritardo aereo persero Inter-Juve

Non assistono a Inter-Juve per un ritardo aereo, risarciti da Ryanair

Una curiosa sentenza arriva dal Giudice di pace di Gallipoli (Lecce) che ha ordinato alla compagnia aerea low cost Ryanair di risarcire due suoi passeggeri per un ritardo del volo Brindisi-Bergamo, che ha impedito ai passeggeri di assistere al derby d’Italia tra Inter e Juventus.

L’episodio incriminato risale al 16 settembre 2016, quando due tifosi salentini si dovevano imbarcare con il volo in partenza da Brindisi alle ore 12:45 e il cui arrivo era previsto a Bergamo per le ore 14:25, in tempo utile per ritirare i tagliandi di ingresso della partitissima tra i nerazzurri e i bianconeri, in programma domenica 18 settembre allo stadio Meazza di Milano.

Il volo subì un ritardo di quattro ore e mezza, mandando all’aria i programmi dei due tifosi, che avrebbero dovuto ritirare il tagliando entro le ore 17 del 16 settembre. Dopo essersi accontentati di guardare la partita in TV, al loro ritorno a casa si sono rivolti all’associazione per la tutela dei consumatori Codici Lecce, già protagonista di altri rimborsi ottenuti nei confronti della compagnia irlandese, come quello dei due passeggeri dirottati a Lamezia Terme per l’emergenza neve dello scorso mese di Gennaio.

Il ricorso presentato dall’avvocato Stefano Gallotta ha consentito ai due passeggeri di ottenere un rimborso di Euro 400 ciascuno, dei quali Euro 250 quale compensazione pecuniaria per ritardo superiore alle tre ore e Euro 150 per non aver potuto assistere alla partita Inter-Juventus, per il quale i due avevano acquistato il viaggio.

Ryanair, dopo aver cercato di spostare il giudizio prima fuori dall’Italia, e poi al Tribunale di Brindisi, sede dell’aeroporto di partenza, ha cercato di difendersi dichiarando di aver avvisato in anticipo i passeggeri del ritardo, ma il Giudice di pace, Tobia Nassisi, non ha accolto tale giustificazione, condannando la compagnia irlandese al risarcimento nei confronti dei due passeggeri.

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