Mancato atterraggio a Bari, Ryanair risarcisce due passeggeri

La compagnia irlandese costretta a risarcire con un assegno di 500 Euro madre e figlio, dirottati a Lamezia Terme per l’emergenza neve dello scorso mese di Gennaio, nonostante l'aeroporto di Bari fosse operativo

Mancato atterraggio a Bari, Ryanair risarcisce due passeggeri

A distanza di quasi due mesi, la compagnia aerea irlandese Ryanair, ha deciso di riconoscere i propri errori risarcendo con un assegno di 500 Euro due passeggeri del volo 8715 Torino-Bari dello scorso 6 gennaio.

Una donna di Martina Franca (Taranto), che viaggiava con il proprio figlio malato di 7 anni, ottiene così il risarcimento dei disagi subiti in occasione del suo viaggio da Torino verso il capoluogo pugliese. Nonostante lo scalo barese fosse aperto e operativo, lo scorso 6 gennaio, Ryanair aveva deciso di dirottare il volo, partito dal capoluogo piemontese, verso l’aeroporto di Lamezia Terme.

Partito con 4 ore di ritardo, l’aereo atterrò presso lo scalo calabrese alle ore 23:30. La compagnia si rifiutò di pagare le spese di albergo e dopo quasi un’ora di attesa propose ai passeggeri il transfer verso Bari con due autobus. Non tutti però accettarono questa proposta, anche per via delle condizioni meteorologiche proibitive, che rendevano poco sicure le strade. Chi decise di rimanere a Lamezia Terme sostenne a proprio carico le spese di pernottamento.

La donna in questione, di ritorno da Torino dove il figlio di era sottoposto a visite mediche, decise di utilizzare l’autobus messo a disposizione dalla compagnia e arrivò presso il capoluogo pugliese solo alle 8:30 della mattina successiva, con oltre 14 ore di ritardo. Per chi invece decise di pernottare in Calabria, l’odissea terminò alle 22 del giorno successivo, quando raggiunsero il capoluogo pugliese con pulman fino a Napoli e treno fino a Bari.

Sul caso intervenne subito l’associazione per la tutela dei consumatori Codici Lecce, a cui pervennero diverse segnalazione da parte dei passeggeri. L’avvocato Stefano Gallotta precisò  che, ai passeggeri che, subiscono un ritardo superiore alle 3 ore, è prevista una compensazione pecuniaria di Euro 250 pro capite oltre al rimborso delle spese sostenute per alloggio e trasferimenti, salvo che il vettore non dimostri di non avere responsabilità. Nel caso specifico, considerando che lo scalo barese era regolarmente operativo, la responsabilità non poteva che essere di Ryanair.

A seguito delle diffide inviate dall’associazione, il vettore irlandese ha deciso di inviare un assegno di 500 Euro alla donna e al figlio, che, precisa Codici Lecce, “viene trattenuto solo in acconto rispetto alle maggiori somme dovute”, ma che comunque rappresenta una prima vittoria in questo contenzioso che vede coinvolti altri passeggeri.

Continua a leggere su Fidelity News