Incendio Londra, ancora dolore per le famiglie di Gloria e Marco

Il corpo dei due ragazzi italiani ritrovati da qualche settimana dopo l'incendio alla Grenfell Tower, purtroppo non possono ancora ricevere una sepoltura; il corpo di Gloria arriverà a breve in Italia mentre quello di Marco per ora rimarrà a Londra.

Incendio Londra, ancora dolore per le famiglie di Gloria e Marco

Ancora dolore per le famiglie di Gloria Trevisan e Marco Gottardi, i due ragazzi morti durante l’incendio alla Grenfell Tower di Londra; infatti, purtroppo, le salme dei due ragazzi non potranno ritornare insieme in Italia per avere una degna sepoltura.
Il corpo di Gloria era stato ritrovato lo scorso 3 luglio mentre quello del suo fidanzato Marco fu ritrovato qualche giorno dopo, entrambi erano architetti ed erano arrivati a Londra per trovare lavoro poi però la cattiva sorte li ha voluti condannare a morire a soli 27 anni lei e 28 anni lui.

I due erano molto uniti così nella vita e anche in questa circostanza così tragica, visto che i due corpi sono stati ritrovati uno di fianco all’altro e si pensava che le due salme potessero tornare in Italia dalle loro famiglie insieme e ricevere così una degna sepoltura e invece ancora una volta il destino si è accanito contro questi due ragazzi.

Purtroppo, la salma della ragazza potrà rientrare in Italia martedì prossimo mentre quella del ragazzo dovrà rimanere per qualche tempo ancora a Londra. Infatti i famigliari di Marco non hanno ottenuto il nulla osta per riportare il proprio figlio a casa dalle autorità brittaniche.

Il fratello di Gloria, invece, volerà insieme al suo avvocato Maria Cristina Sandrin, domenica a Londra per riportare a casa Gloria, con il passaporto mortuario, i sigilli del Consolato e aspetteranno l’orario per il rientro in Italia, visto che saranno le autorità brittaniche a decidere quando potranno lasciare Londra con la salma della ragazza.

Invece, il destino ha voluto che il corpo di Marco, ritrovato solo qualche giorno dopo accanto a quello della fidanzata Gloria e identificato grazie alla prova del Dna, dovrà rimanere ancora qualche tempo a Londra a causa della burocrazia che ruota intorno al rimpatrio delle salme ai propri paesi natali.

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