Ecco i più brutali attentati avvenuti in Russia dal 1999

La Russia, da 18 anni a questa parte, è stata vittima di numerosi attentati terroristici, tra cui ricordiamo quelli di Dubrovka e Beslan, oltre quello avvenuto proprio ieri a San Pietroburgo.

Ecco i più brutali attentati avvenuti in Russia dal 1999

Sono 13 gli attentati terroristici più “importanti” e degni di nota, che hanno colpito aerei, treni e trasporti pubblici di un grande Paese come la Russia.

Il tragico attacco di ieri mattina alla metro di San Pietroburgo, che ha visto finora la morte di 14 persone, è soltanto l’ultimo dei tanti che – dal 1999 – hanno causato centinaia di vittime in Russia.

Vediamo nel dettaglio quali sono stati i principali:

– nei mesi di agosto e settembre del 1999, durante due settimane di assedi da parte dei terroristi islamici di provenienza cecena, vengono fatti saltare tre edifici a Mosca e uno nel Daghestan, causando la morte di oltre 300 persone;

– tra il 23 e il 26 ottobre 2002 un commando sempre ceceno penetra a Mosca e assalta il teatro Dubrovla, prendendo in ostaggio 800 persone. Le vittime dopo l’intervento delle forze militari russe saranno 130;

– il 15 luglio del 2003 due donne kamikaze si fanno esplodere contemporaneamente durante un concerto a Mosca e uccidono 15 spettatori;

– il 5 dicembre dello stesso anno un attacco suicida rivendicato dal leader ceceno Shamil Basaiev provoca la morte di 46 passeggeri di un treno nel sud-ovest della Russia;

– il 6 febbraio del 2004 ancora un gruppo di etnia cecena uccide 41 persone sulla metro della capitale;

– il 24 agosto 2004 due donne kamikaze a bordo di due aerei, uno a sud di Mosca e l’altro del sud-ovest della Russia, si fanno saltare. Si contano 90 vittime;

– un assedio di 3 giorni, tra il primo e il 3 settembre 2004, ad una scuola di Beslan causa la morte di 330 individui, dei mille presi in ostaggio, tra cui molti bambini. Questo rappresenta sicuramente il più brutale degli ultimi decenni;

– il 27 novembre del 2009, un attentato al Nevsky Express, tra Mosca e San Pietroburgo, provoca il deragliamento del conviglio con la conseguente morte di 28 passeggeri;

– il 29 marzo del 2010 ancora alcune donne kamikaze compiono un duplice attentato alla metropolitana di Mosca dove perdono la vita 40 pendolari;

– il 24 gennaio del 2011 l’aeroporto di Mosca-Domededovo viene colpito da un attacco suicida rivendicato dal capo integralista ceceno Doku Umarov. Il bilancio è di 37 morti;

– il 20 maggio 2013 muoiono 8 persone per l’esplosione di due autobomba a Makhatchkala;

– il 21 ottobre, 6 studenti perdono la vita a causa di un kamikaze fattosi esplodere sul loro autobus a Volgograd;

– infine, il 31 ottobre del 2014, l’Isis abbatte un volo civile da Sharm el Sheik a San Pietroburgo, all’altezza del Sinai. Nessuno dei 224 passeggeri è sopravvissuto.

Purtroppo la lunga scia di sangue attribuita ai terroristi è destinata a non fermarsi, soprattutto nell’ultimo periodo, che ha visto il susseguirsi di numerosi attentati in diverse località del continente eurropeo per mano dell’autoproclamato Stato Islamico.

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