Un paio di giorni fa, come sappiamo, è morto l’ideologo del Movimento 5 Stelle, il famoso e controverso Gianroberto Casaleggio ed il web, ovviamente, non è restato indifferente.
Non troppi anni fa, il comico genovese Maurizio Crozza – nel suo one man show – rappresentava un allucinato Casaleggio in tenuta da guru, spesso alle prese con previsioni e vaticini degni di un moderno Nostradamus. Indubbiamente, di Casaleggio si può dire tutto meno che la cosa più ovvia: era un personaggio alquanto originale.
Normale, quindi, che – appena dopo la sua morte – su internet siano circolati diversi meme che riportavano le sue parole più celebri, affiancate con pose da Sognatore del mitico Gianroberto. In alcuni casi, però, la rete ha esagerato con la sua tendenza agiografica.
Da ormai due giorni, ma con picco di condivisioni social (oltre 3000) verso le ore 11,24 del 12 Aprile 2016, sta circolando sui social – in particolare su Facebook – una bufala che si attribuisce di aver divulgato le ultime parole pronunciate da Casaleggio mentre era ricoverato, sotto falso nome, nell’istituto auxologico (dipartimento neurologia) di Milano (ov’è morto a 61 anni).
Il testo che gira, in sostanza, parla di un Casaleggio triste, attaccato alle macchine che lo tengono in vita, contornato solo dai rumori del respiratore e dell’elettrocarbiogramma. In quest’atmosfera Gianroberto si direbbe meno entusiasta di Grillo che, sul palco, è sempre galvanizzato dagli oceani di folla dei VaffaDay: lui, invece, ha il sentore di qualcosa che lascia incompiuto agli altri e, per questo motivo, mentre esala l’ultimo respiro, fa una richiesta a chi prenderà la sua eredità politica.
Non distruggere il mondo, non distruggere il Nostro Paese, non mirare alla ricchezza ma diventare “Amore” perché solo così si darà un futuro alle nuove generazioni.
Il messaggio, indubbiamente condivisibile nella sostanza, è – purtroppo – una bufala per mille e un motivo. Innanzitutto l’incipit è praticamente uguale al presunto ultimo messaggio, o testamento ideale, attribuito a Steve Jobs, il leader della Apple morto nel 2011 a Palo Alto.
Inoltre, come se non bastasse, alla fine del sempre presunto testamento politico di Casaleggio campeggia la firma “Kurt Cobain” che non è uno pseudonimo del leader pentastellato bensì il nome del celeberrimo frontman dei Nirvana (altra grande perdita).
Il testamento politico di Casaleggio è apparso, per la prima volta, nel portale “L’osservatore politico” che, a dispetto del nome serioso della testata, è un sito satirico per sua stessa ammissione: basta consultarne il disclaimer che campeggia in basso in ogni fondo pagina del sito.