Da oggi il presidente del consiglio del nostro governo è Matteo Renzi, che prende il posto di Enrico Letta e che sembra deciso a cominciare l’arduo percorso dove altri hanno fallito o, perlomeno, non hanno fatto ciò che si aspettava il popolo italiano. Matteo Renzi, il più giovane premier nella storia della Repubblica, si accinge dunque a formare il nuovo governo, e a gettare le basi di ciò che ha intenzione di fare, partendo dalle riforme e dall’emergenza lavoro.
Ambiziose le proposte di Renzi, che accetta l’incarico con riserva semplicemente per chiarire qualche nodo che ancora persiste, mentre già dice che il suo governo durerà fino al 2018. Sebbene il suo programma non sia ancora molto chiaro, e il ministro Alfano ma anche Schifani richiedano programmi e obiettivi da condividere, Renzi prosegue la sua corsa a Palazzo Chigi accettando la sfida con caparbietà e grande senso di responsabilità. Stando alle sue parole, già da febbraio si attueranno alcune riforme, prima fra tutte quella sulla legge elettorale, a marzo si passerà all’importante questione delle riforme sul lavoro, e nel mese successivo sarà la volta delle riforme che riguardano il fisco e la pubblica amministrazione.
Traguardi impegnativi, all’apparenza difficili da raggiungere, ma l’ottimismo e la voglia di fare di questo giovane politico potrebbero dare un decisivo input alla politica italiana, spesso fondata su egoismi e smanie di potere. A breve, finite le consultazioni, Renzi renderà noti i nomi definitivi dei ministri che assolveranno agli incarichi di governo, anche se già alcuni sono certi, sperando che la loro azione sia rivolta agli effettivi problemi che assillano la nostra nazione.
Perché la gente non può più aspettare, e solo parlare non risolve i problemi, bisogna passare ai fatti, alle cose concrete. Aspetteremo di vedere all’opera le fatiche di Renzi e del suo governo!