Le autorità francesi si interrogano su quale sia la cosa giusta da fare con i cadaveri degli autori degli attentati del 13 novembre a Parigi; un delicato e alquanto scomodo dilemma: discreta sepoltura, restituzione alle famiglie, o rimpatrio ai paesi d’origine?
La ricercatrice Riva Kastoryano, direttrice del Centre national de la recherche scientifique e autrice del saggio intitolato “Che fare del corpo degli jihadisti?” sostiene che per i kamikaze, il corpo è un’arma di guerra, un’arma umana, in contrasto con le sofisticate armi degli eserciti, un oggetto sacrificale.
François Michaud-Nérard, direttore generale dei Servizi Funebri della città di Parigi ritiene che “Se le famiglie li reclamano, i defunti hanno diritto a una sepoltura nel luogo dove risiedevano o dove sia presente una tomba di famiglia”. Raramente, però, questi corpi vengono rivendicati, così ce ti e il compito di una regolare inumazione finisce per spettare al municipio.
Una sepoltura in una tomba anonima, potrebbe essere utile nell’interesse generale, per evitare che le tombe dei terroristi diventino oggetto di culto o di pellegrinaggio, ha precisato François Michaud-Nérard.
Sono sette gli jihadisti morti negli attentati del 13 novembre scorso. Tre vicino allo Stadio di Francia, a nord di Parigi (Bilal Hadfi e due uomini con passaporto siriano, la cui identità è ancora da confermare), tre nella sala da concerti Bataclan (Omar Ismail Mostefai, Samy Amimour e un terzo uomo non identificato) e Brahim Abdeslam, che si è fatto esplodere davanti a un bar parigino. Inoltre, altri tre jihadisti sono morti durante il blitz delle teste di cuoio francesi in un appartamento a Saint Denis, in quello che potrebbe essere il covo del terrorista considerato la mente delle stragi: Abdelhamid Abaaoud, la donna kamikaze, Hasna Aitboulahcen, e un terzo uomo non identificato.
L’avvocato della famiglia di Samy Amimour, ha dichiarato che i suoi clienti stanno ancora aspettando notizie dall’Istituto medico legale e che per ora non hanno ricevuto il permesso per procedere con la sepoltura.
Salvo Abdelhamid Abaaoud, il presunto organizzatore degli attacchi, che era belga-marocchino, e coloro che non sono stati identificati, gli atri jihadisti erano francesi, Brahim Abdeslam e Bilal Hadfi risiedevano in Belgio ma erano di nazionalità francese. Potrebbero essere sepolti in uno dei cimiteri di Parigi con una zona dedicata ai mussulmani, come quello della località di Thiais, dove fu seppellito Amedy Coulibaly, autore della sanguinosa cattura di ostaggi in un supermercato, nel mese di gennaio. Il corpo di Mohammed Merah, invece, che era francese di origini algerine, è stato sepolto in una tomba anonima a Tolosa fuori dall’orario di apertura del cimitero. Mohammed è stato l’autore della strage del 2012 in una scuola ebraica, a Tolosa, costata la vita a un rabbino e a tre minorenni.