Parigi omaggia le vittime del 13 novembre. Hollande commosso

La cerimonia si è tenuta agli Invalides ed è stata presieduta dal presidente Hollande, che è apparso visibilmente provato. Il Capo dello Stato è appena ritornato da Mosca, dove ha rinforzato la coalizione anti-terrorismo

Parigi omaggia le vittime del 13 novembre. Hollande commosso

In questo giorno di lutto la Francia piange le sue vittime e innalza le bandiere tricolori su tutte le finestre in Francia: oggi sarà reso omaggio alle 130 vittime e ai 350 feriti degli attentati del 13 dicembre a Parigi e Saint-Denis. La cerimonia di commemorazione, celebrata agli Invalides, è stata presieduta dal presidente Francois Hollande, che è rientrato da poco da Mosca, dove si è recato per rinsaldare la coalizione anti-Isis.

Il presidente Francois Hollande è apparso visibilmente provato e a stento ha trattenuto le lacrime mentre nell’aria si sentivano le note di Jacques Brel e sul maxischermo scorrevano le immagini delle vittime.

La canzone “Quano on n’a que l’amour” è stata eseguita dalle cantanti Yael Naim, Nolwenne Leroy e Camélia Jordana. Ecco le parole di Hollande “Piangiamo i nostri morti. La nazione intera piange le sue vittime. La Francia farà di tutto contro il terrorismo, senza pietà, per proteggere i nostri figli. Dopo aver seppellito i morti, ripareremo i torti dei sopravvissuti”.

Hollande ha anche usato parole dure contro gli aggressori, che hanno agito contro i cittadini francesi perché amavano la vita. Nonostante questo, il presidente ha voluto ribadire che la Francia continua a mantenere l’amore per la vita, continua ad amare la musica e ha anche assicurato che saranno moltiplicati i concerti e gli spettacoli.

Hollande ha ricordato che la Francia non cederà alla paura e all’odio, ma resterà se stessa e si batterà per sostenere i propri principi, facendo di tutto per distruggere l’esercito dei fanatici. Dispiaciuto e commosso, Hollande ha anche aggiunto che le prove, anche se terribili, servono a rendere la Francia più forte.

I nomi dei deceduti sono stati letti ad uno ad uno, sotto lo sguardo solenne dei presenti e la celebrazione si è conclusa con le note del “Va pensiero” dal Nabucco di Verdi. Alla cerimonia non erano presenti alcune famiglie di vittime che hanno rifiutato l’invito denunciando l’assenza di “decisioni forti” dello stato dopo l’attacco contro la redazione di Charlie Hebdo.

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