Sono arrivate-immancabili-le scuse di Petra Làszlò, la giornalista ungherese salita alla ribalta delle cronache mediatiche per l’odioso gesto commesso ai danni di un profugo a Roszke, cittadina situata a sole poche centinaia di metri dal confine con la Serbia. Petra, dopo aver adocchiato l’uomo che correva con in braccio un bambino, ha infatti allungato la gamba, facendogli lo sgambetto.
Successivamente è rimasta lì di fronte a lui, videocamera alla mano, filmando morbosamente la sua reazione. Peccato che il suo gesto non sia passato affatto inosservato: due colleghi (tra i quali il freelance tedesco Stephan Ritcher) hanno infatti immortalato l’episodio, ed il video è immediatamente diventato virale, scatenando un’incredibile ondata di polemiche.
L’emittente ungherese ha immediatamente sospeso la donna (sebbene più fonti abbiano parlato, prematuramente, di un licenziamento del quale non si hanno ancora conferme), che dal canto suo si è affrettata a scusarsi per il suo comportamento in una lettera pubblicata dal quotidiano ungherese Magar Nemzet.
“Qualcosa è scattato dentro di me” ha spiegato Petra, negando tutte le accuse di razzismo mosse nei suoi confronti. “Centinaia di immigrati hanno rotto il cordone della polizia, uno di loro è corso verso di me, e mi sono spaventata” ha continuato la donna, cercando di giustificare così il suo gesto.
La giornalista ha poi continuato affermando che: “A quel punto qualcosa è scattato dentro di me…mi sentivo sotto attacco, sentivo che dovevo proteggermi. E’ difficile prendere la decisione giusta in un clima di panico […] Non sono una che prende a calci i bambini, una razzista senza cuore (la stessa Petra è stata infatti accusata di avere anche preso a calci una bambina, nda)“.
“Non merito la caccia alle streghe che si è scatenata contro di me, né tantomeno le minacce di morte che mi sono arrivate” ha concluso piccata la giornalista, in un irritato moto d’orgoglio. Peccato che le immagini testimonino una dinamica del tutto differente.
Inoltre, Petra Làszlò lavora(va?) per N1TV, emittente televisiva molto vicina al partito di estrema destra Jobbik, e sebbene il direttore abbia annunciato il licenziamento in tronco della donna, permangono ancora forti dubbi riguardo all’effettiva esecuzione del provvedimento.