Roma, parla il Rom scarcerato: “Guidava mio fratello”

Ha parlato il 19enne rom scarcerato dal giudice nella giornata di ieri, dopo l'interrogatorio di garanzia: "Mi dispiace per quella donna. Guidava mio fratello, gli dicevo di fermarsi ma ero seduto dietro, che potevo fare?". Stefano Pedica del PD: "Scarcerazione assurda"

Roma, parla il Rom scarcerato: “Guidava mio fratello”

Sono emerse nuove dichiarazioni da parte di Samuel Halilovic, il 19enne Rom arrestato in relazione all’omicidio di Corazon Abordo, ed al ferimento di altre 8 persone, durante un inseguimento in automobile lo scorso 27 Maggio a Roma. “Mi dispiace tanto per quella donna” ha affermato il ragazzo, dopo essere stato scarcerato dalla prigione di Regina Coeli in seguito all’interrogatorio di garanzia, in quanto “Non sussistono a carico di Samuel gli elementi di colpevolezza” come spiegato ieri dal suo stesso avvocato.

Il giovane Rom ha indicato il fratello come il responsabile principale della tragedia, affermando di aver provato a dissuaderlo dal continuare quella folle corsa ad altissima velocità: “Mio fratello guidava. Io gli gridavo: <<Fermati!>>, ma lui continuava a correre. Che potevo fare? Ero seduto dietro. Mi dispiace”. Poche parole, ma che il giudice (grazie anche alle testimonianze della moglie e del fratello) ha ritenuto veritiere, disponendo così la sua scarcerazione.

Ma se da una parte Samuel esulta per la libertà ritrovata, dall’altra i familiari della 44enne filippina deceduta dopo essere stata travolta dall’automobile killer, non trovano pace. Il fratello di Corazon Abordo aveva dichiarato, in occasione di una fiaccolata andata in scena a Roma durante la sera successiva alla tragedia: “Non provo odio, non voglio vendetta, ma chiedo giustizia. Anche e soprattutto per le due figlie di mia sorella, rimaste senza la mamma”.

Kim e Ashley, rispettivamente di 14 e 12 anni, si trovano infatti senza madre a causa di quegli scellerati avvenimenti. Ed alla liberazione di Samuel potrebbe presto seguire anche quella di sua cognata, la 17enne arrestata subito dopo il delitto, la quale si trova ancora detenuta presso il carcere minorile di Casal del Marmo. La moglie del fratello di Samuel, nonostante le numerose incongruenze nella ricostruzione dei fatti offerta agli inquirenti, ha comunque sempre affermato che alla guida si trovasse il fratello del 19enne; nonché suo marito.

Il giovane rom ritenuto responsabile della tragedia, anch’egli 17enne, era alla guida senza documenti: sarebbe questa la ragione per la quale non si era fermato all’alt, dando il via al fatale inseguimento culminato nella morte di Corazon. Dura la reazione di Stefano Pedica, membro del PD, alla decisione di rimettere Samuel Halilovic in libertà: “La scarcerazione del diciannovenne Rom è semplicemente assurda. Mai come in questo caso avevamo invocato una pena esemplare per tutti i responsabili dell’incidente, e invece c’è il rischio che l’unico ad essere accusato sarà il ragazzo minorenne che, data l’età, avrà una condanna contenuta e lieve”.

“Se è questa la giustizia italiana-ha poi concluso Pedica-credo che sia arrivato il momento di correggerla, per rispetto verso tutte le vittime”.

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