C’è stato un altro attentato a Kabul, in Afghanistan: anche stavolta i talebani hanno colpito con un’autobomba, una delle armi più devastanti a disposizione dei terroristi, prendendo di mira il Ministero della Giustizia della capitale. L’esplosione, avvenuta in pieno centro cittadino, ha coinvolto i passanti producendo una dozzina di feriti, mentre i morti sarebbero sei. Tuttavia stando alle notizie delle agenzie di stampa internazionale, che hanno citato direttamente le parole del viceministro dell’Interno Mohamma Ayoub Salangi, il bilancio delle vittime risulta essere ancora provvisorio.
Dall’altra parte i talebani hanno prontamente rivendicato l’attentato tramite il portavoce Zabihullah Mujahid: il volto del terrorismo afghano ha spiegato in un comunicato che l’autobomba avrebbe dovuto colpire giudici e procuratori di Kabul, responsabili delle persecuzioni ai danni degli jihadisti. Alcuni testimoni oculari hanno fornito agli inquirenti una visione dettagliata dell’accaduto, spiegando di aver visto un uomo all’interno di una Toyota Corolla bianca avvicinarsi agli impiegati del Ministero della Giustizia, per poi farsi esplodere una volta giunto in prossimità dell’edificio.
Proprio quello stesso modello di automobile era stato utilizzato per un altro attentato avvenuto l’altroieri presso l’aeroporto della capitale afghana, nel corso della quale era stato preso di mira un convoglio militare, e che aveva causato due vittime civili ed un morto tra i militari delle truppe NATO. L’uomo era un contractor britannico, appartenente alle forze della Polizia Europea. E’ stata espressa forte preoccupazione da parte del Ministro dell’Interno Sediq Sediqqi, il quale ha reso noto che questo sia soltanto l’ultimo di una serie di cinque attentati che hanno sconvolto Kabul nell’arco delle ultime due settimane.
Una preoccupante escalation di terrore, causata probabilmente anche dalla stessa presa di coscienza dei Paesi mediorientali, Pakistan tra tutti, autori di un vero e proprio giro di vite nei confronti dei terroristi negli ultimi tempi. Si tratta inoltre del terzo tentativo (sui cinque) da parte dei talebani di colpire direttamente il Ministero di Grazia e Giustizia afghano.