Consumi: calano anche pasta, olio e ortaggi

Consumi in forte calo, anche per prodotti insospettabili come pasta, olio e ortaggi

Consumi: calano anche pasta, olio e ortaggi

I progressivi cali dei consumi portano molte famiglie a fare anche delle scelte sull’alimentazione, andando inevitabilmente nella direzione della diminuzione della varietà e della qualità, strette nella morsa di una crisi affrontata con politiche recessive (mantenimento di un alto il livello di disoccupazione, tagli, imposte).

In realtà questo fenomeno si verifica per i consumatori in generale.

Ad esempio, come sottolinea il Sole 24 Ore, possiamo notare uno spostamento dei consumatori verso prodotti di fascia più economica sia all’interno della stessa categoria merceologica sia tra gli alimenti aventi la medesima funzione d’uso.

Sul versante proteine si acquistano più uova, e per la carne si opta per quella suina ed avicola, più economica di manzo e vitello.

Il pesce fresco viene sacrificato sempre di più. Cala anche la pasta, gli oli extravergini confezionati, gli ortaggi (caduta notevole delle insalate di IV gamma).

Abbiamo già sottolineato come ai tagli governativi alla spesa e ai redditi, corrisponde anche un taglio della spesa delle famiglie. La povertà in Italia è in aumento, come la disoccupazione del resto. Questi fenomeni profondamente correlati alle politiche economiche europee, non vanno sottovalutati. Rinunciare a cibi sani e quindi un po’ più costosi per far quadrare i conti, non è lo specchio di un paese (o meglio continente) civile. E infatti l’austerità che sta portando a questi strepitosi scenari, civile non è di sicuro.

Calano i consumi, ma non la crisi. Calano i consumi ma non l’austerità. La vogliamo smettere?

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