Sono davvero in pochi a conoscere il suo nome di battesimo, Anjezë Gonxhe Bojaxhiu, nata a Skopje il 26 agosto del 1910 e morta a Calcutta il 5 settembre 1997; è però conosciuta da trutto il mondo, cristiano e non, con il nome che aveva scelto e che, negli anni, era stato modificato dai titoli ecclesiastici ottenuti: Madre Teresa di Calcutta.
Ebbene lo scorso 17 dicembre Papa Bergoglio aveva ratificato il riconoscimento del miracolo a lei attribuito ed ora, precisamente il prossimo 15 marzo, firmerà il decreto per la sua canonizzazione. A rendere nota la notizia è stato l’ufficio stampa della Santa Sede che annuncia “martedì 15 marzo 2016, alle ore 10, nella sala del Concistoro del Palazzo apostolico vaticano, il Santo Padre Francesco presiederà la celebrazione dell’ora terza e il Concistoro ordinario pubblico per la canonizzazione” e, tra le altre cose, “della beata Teresa di Calcutta“.
La notizia ha reso molto felici le migliaia di devoti alla suora sparsi per il mondo, che non si aspettavano certo una tale celerità da parte del Vaticano per la sua santificazione. Tra l’altro solamente due giorni fa, durante l’Angelus domenicale, il Santo Padre aveva menzionato l’uso nocivo che hanno fatto la stampa ed i media della morte delle quattro suore del suo ordine, in Yemen.
Riguardo all’attentato di pochi giorni fa, il Papa aveva infattio dichiarato: “Prego per loro e per le altre persone uccise nell’attacco, e per i familiari. Questi sono i martiri di oggi e questi non sono copertina dei giornali, non sono notizie. Questi danno il sangue per la Chiesa. Questi sono vittime dell’attacco da parte di quelli che li hanno uccisi e anche dell’indifferenza di questa globalizzazione dell’indifferenza. Madre Teresa accompagni in paradiso queste sue figlie martiri della carità, e interceda per la pace e il sacro rispetto della vita umana“
La data della santificazione di Madre Teresa di Calcutta è stata annunciata durante il concistoro del 5 marzo, insieme al luogo dove verrà fatta la cerimonia, che di certo sarà seguitissima sia dai fedeli che potrenno recarsi fisicamente ad assistere alla procedura, che dai media che renderanno possibile anche a chi non può spostarsi, assistere alla cerimonia di beatificazione.