L’app "Trova iPhone" rintraccia lo smartphone rubato

Succede ad Acilia, in zona Ostia, a pochi chilometri da Roma: un iPhone e un tablet vengono agilmente sottratti ai proprietari, ma i carabinieri li localizzano utilizzando un’app ad hoc.

L’app "Trova iPhone" rintraccia lo smartphone rubato

Ad entrare in azione, dopo la denuncia, sono stati i carabinieri della Compagnia di Ostia che hanno arrestato una 55enne italiana, già nota alle forze dell’ordine per altri precedenti, questa volta per aver rubato un iPhone, sottraendolo agilmente dalla tasca del giubbotto di un ignaro frequentatore del mercato rionale di Acilia, nei pressi di Ostia.

Il derubato si è accorto, quasi subito, di essere stato privato del prezioso smartphone e, senza perdere un istante, ha allertato i carabinieri della Stazione di Acilia.

La prima azione dei militari è stata quella di localizzare l’apparecchio, utilizzando l’applicazione “Trova iPhone” che, in pochi secondi, ha dato il responso corretto: il cellulare si trovava ancora ad Acilla, in una via del centro. Quindi, recatisi velocemente nel punto indicato, i carabinieri hanno arrestato la ladra con l’accusa di furto aggravato. In attesa dell’udienza che convalidi l’arresto, la donna è stata sottoposta all’obbligo di firma – tutti i giorni – nella caserma di Acilia.

Già qualche giorno prima, sempre ad Acilla, era successo un fatto molto simile. Questa volta, a mettere le mani su di un prezioso tablet, era stata una donna, l’addetta alle pulizie di un istituto universitario della zona, che aveva rubato l’iPad di una studentessa, approfittando della libertà di movimento nell’ambiente, che la mansione esercitata sul posto le garantiva.

La donna è stata denunciata a piede libero dai militari che, utilizzando l’app di geolocalizzazione, avevano trovato il tablet in un negozio di assistenza. Qui era stato portato, per ripararlo, da un giovane, il figlio dell’addetta alle pulizie, che – fino a pochi minuti prima dell’intervento delle forze dell’ordine – era felice del regalo che la mamma gli aveva fatto poco prima di Natale.

Anche questa volta, il successo dell’operazione è stato legato alla prontezza della giovane studentessa derubata nello sporgere denuncia, e all’applicazione di geolocalizzazione (ecco le più interessanti in ambito Android), utilizzata dai militari e prodotta dalla famosa azienda di Cupertino.

Continua a leggere su Fidelity News