“Io e Belen eravamo come Bonnie e Clyde”, questo uno dei passaggi dell’interrogatorio di Fabrizio Corona, indagato dal Pubblico Ministero Alessandra Dolci, nell’ambito del processo che mira a stabilire la provenienza della somma di 1,7 milioni di Euro in contanti, rinvenuti in un controsoffitto della casa della sua assistente Francesca Persi, oltre a circa 840 mila Euro depositate in due cassette di sicurezza in una banca di Innsbruck in Austria.
Corona ha rivelato che, questo ingente quantitativo di denaro, era il frutto delle sue apparizioni pagate in nero, svolte principalmente nel periodo che va dal 2008 al 2012, quando, insieme a Belen Rodriguez, formava una “coppia mediatica eccezionale”, che “trasformava in oro tutto quello che toccava”. Preoccupato per la possibilità che potesse finire in carcere, diede quattro sacchi neri pieni di soldi alla sua assistente di fiducia, Francesca Persi, chiedendole di murarli, senza specificarne il contenuto.
Era un periodo nel quale l’ex paparazzo conduceva una vita al limite, caratterizzata da utilizzo di stupefacenti e da spese folli. Da qui l’idea di consegnare il denaro all’ignara assistente, probabilmente per poterlo recuperare in un secondo momento.
Solo nel luglio 2016, Corona va a casa della Persi per visionare il denaro, che i due contano fino alla cifra di 1,4 milioni di Euro, quando stanchi, decidono di desistere, lasciando il resto dei soldi in sacchi neri per spazzatura pieni di terra. E’ stata poi la Persi a ripristinare il buco fatto nel controsoffitto, per ispezionarne il contenuto.
Adesso Corona è accusato di intestazione fittizia di beni, frode fiscale e violazione delle norme patrimoniali sulle misure di prevenzione, ma continua a sostenere di fronte al PM, che i soldi provengono dalle sue serate pagate in nero. In difesa dell’ex paparazzo saranno ben 190 i testimoni chiamati a confermare che il denaro proviene da pagamenti senza fattura. Si attende in aula anche Belen Rodriguez, chiamata in causa dallo stesso Corona, proprio in questa ultima udienza.