Connettersi ad internet ed avere a che fare con linee ancora lente e non pienamente performanti non è il massimo se ci si vuol gustare Netflix o se si ha intenzione di utilizzare il proprio dongle Chromecast per guardare sulla Tv quello che avete scaricato sul PC. È snervante, stressante, di sicuro non mette di buon umore. Da oggi tutto ciò ha anche una validità scientifica grazie ad uno studio della Ericsson in base al quale una connessione lenta può deteriorare la salute.
Lo studio, realizzato per conto di Ericsson (gigante delle tecnologie di connettività), è stato condotto in Danimarca su un campione (esiguo) di 30 persone tra i 18 ed i 52 anni e si è basato sulla rilevazione di alcuni valori celebrali e cardiaci. In base ai dati raccolti è emerso che, sì, le persone testate erano già stressate per il dover portare a termine il compiuto loro assegnato in un certo lasso di tempo (il riprodurre un video, su device mobile, entro tot minuti).
Quando, però, si è introdotto un ritardo – nello streaming – di 2 secondi, il livello di stress si è sensibilmente alzato rispetto ai valori di base misurati con una riproduzione, senza problemi, del medesimo filmato: addirittura si è notato un balzo all’insù del 15% dei livelli di stress nel caso specifico.
Curioso, poi, quello che si è riscontrato impostando un rallentamento superiore ai 6 secondi, sempre nello streaming del filmato: com’è facile intuire, il livello di stress aumentava ancora, esponenzialmente, ma – dopo un po’ – crollava vertiginosamente tornando a livelli “normali”. Come se le persone, in pratica, si fossero rassegnate a non poter concludere in maniera efficiente il compito loro assegnato: anche la gestualità del volto mostrava un calo d’interesse dei soggetti testati verso il compito che avrebbero dovuto portar a termine.
Certo, si potrebbe rilevare che la ricerca – basata su un campione troppo ridotto di persone – non rivela una gran verità: in fondo si tratta di conclusioni cui anche un utente normale sarebbe potuto giungere facilmente con la propria esperienza. Eppure Ericsson, con tale ricerca, sembra voler spronare gli operatori telefonici a dotarsi di migliori infrastrutture connettive, onde stressare di meno i propri utenti. Che sia connesso al fatto che la svedese Ericsson si guadagna da vivere proprio sviluppando cotali tecnologie?