Twitter: ufficiali le mance su Android, addio formato AMP

Secondo quanto riferito ufficialmente da Twitter, arrivano anche su Android le mance della funzione "Tips": il canarino azzurro, inoltre, ha ritirato il supporto al formato di caricamento dei contenuti AMP.

Twitter: ufficiali le mance su Android, addio formato AMP

Il social network del canarino azzurro, negli ultimi tempi al centro di vari rumors, ma anche di varie iniziative per monetizzare il proprio successo, da qualche tempo ha smesso di supportare l’apertura dei contenuti nel formato accelerato AMP: inoltre, da qualche giorno, la medesima piattaforma ha portato anche su Android la funzione delle mance. 

Lo scorso Maggio, Twitter ha cominciato a testare, con un ristretto numero di utenti (ONG, giornalisti, esperti, creators) che usavano la sua piattaforma in inglese, la funzione “tip jar“, barattolo delle mance: la stessa è stata poi varata a Settembre, come “Tips” su iOS. Ora, la stessa funzione ha fatto il suo esordio, a distanza di un mese dalla partenza dei “Ticketed Spaces“, anche su Android, per tutti gli utenti superiori ai 18 anni.

Per abilitarsi alla funzione, aggiornata la propria app, basta intervenire sulla voce “Modifica profilo” del proprio profilo e, quivi giunti, procedere a selezionare la voce “Tips” (mance), configurando il collegamento alla propria piattaforma di pagamento (es. Patreon, Strike, Bandcamp, GoFundMe, Wealthsimple Cash, PicPay, Cash App , Venmo, Chipper, Razorpay). A quel punto, coloro che volessero sostenere un utente non dovranno far altro che premere l’icona che sarà apparsa sul suo profilo, accanto a quella del comando “Segui”, in modo da visualizzare i sistemi di pagamento configurati, e procedere. 

Sia su Android che su iOS, Twitter, poi, ha smesso di supportare l’apertura delle pagine nel formato AMP, varato da Google nel 2015 per assicurare caricamenti più rapidi e ad alte prestazioni.

Questo perché, come dimostrato anche da coloro che evitavano la cosa tramite apposite estensioni per browser, le pagine che si aprivano in formato AMP non avevano spesso la medesima ricchezza di funzioni della normale pagina di un sito, e perché l’url veniva manipolato tal che ogni pagina sembrava provenire da Google. Ora, quindi, aprendo una pagina di contenuto da Twitter, si punterà ad aprire la normale, intera, pagina web scelta, seppur con gli aggiustamenti adattivi del caso.

 

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