Twitter tra spendind review e novità su moderazione, hate speech e account sospesi

Secondo voci d'oltreoceano, Twitter è stata soggetta a una revisione delle spese per eliminare gli sprechi: emergono, inoltre, notizie a proposito della moderazione, degli account sospesi, e dell'hate speech.

Twitter tra spendind review e novità su moderazione, hate speech e account sospesi

Il noto social network Twitter, da quasi un mese nelle mani del miliardario Elon Musk, dopo la dieta a suon di licenziamenti, è stato sottoposto a una spending review per eliminare anche gli sprechi: nel mentre, arrivano piccole migliorie grafiche e la riduzione dell’hate speech.

Partendo dalle decisioni di Musk relative all’organizzazione aziendale, secondo il quotidiano USA “The New York Times” che fa riferimento a persone a conoscenza dei fatti, pare che l’imprenditore CEO anche di Tesla e Space X abbia chiamato a raccolta collaboratori da altre sue aziende (anche Boring Company) e dal suo ufficio familiare personale con lo scopo di revisionare, voce per voce, le spese sui libri mastri dell’azienda, in nome di una spending review per la quale sarebbero in gioco non propriamente dei bruscolini (milioni di dollari).

Le voci finite sotto la lente d’ingrandimento di Musk sarebbero quelle relative alle spese e agli affitti per gli immobili (la sede in Belgio è stata addirittura chiusa, visto che i suoi 6 dipendenti non hanno aderito alle condizioni di hard working loro richieste), alla mensa aziendale (niente più pasti gratuiti per chi lavora in ufficio, ovvero quasi tutti), alle spese di beneficenza (altro stop), senza dimenticare le spese di viaggio dei dipendenti ed ex dirigenti, le spese per i software e i servizi di elaborazione. Non manca, poi, l’intenzione di rinegoziare i contratti in essere con Condé Nast, Oracle, Amazon e Fox Sport News Network, con la probabilità che lo stessa avvenga anche a proposito di quelli stilati con le leghe di NBA ed NFL, attualmente pagate dal social per pubblicare alcuni contenuti audio video in esclusiva. Addirittura, sembra che Musk abbia fatto disattivare le carte di credito aziendali e richiesto a seconda dei casi di interrompere o rallentare “i trasferimenti di fondi ai fornitori e ai servizi a contratto“.

Tra le altre novità a “marchio Musk”, il nuovo proprietario di Twitter ha riferito che vi è stato un picco di incitamento ai discorsi d’odio imputabile a 1500 account ma che, grazie al lavoro del team del social, “le impressioni sull’incitamento all’odio sono diminuite di 1/3 rispetto ai livelli pre-picco“. Sempre nell’ottica del fronteggiare l’hate speech, vi è stata la rivelazione che parte di tal risultato lo si è ottenuto riducendo “il numero massimo di tweet consentiti al giorno a un numero inferiore a quello che potrebbe fare un dattilografo veloce su meth“. In merito alla moderazione, Elon Musk ha lanciato un sondaggio in cui gli utenti sono chiamati a decidere se “reintegrare gli account sospesi, a condizione che non abbiano infranto la legge o non si siano distinti per spam sulla piattaforma“, spiegando poi che l’idea di massima è quella di ridurre la moderazione al minimo, lasciando in delega agli utenti il decidere, via adeguati strumenti, cosa leggere/vedere o meno. 

Dalla leaker Jane Manchun Wong, infine, si apprende che il canarino azzurro ora consente, come effetto animato, la pioggia degli Hashflags, ovvero degli hashtag con emoji brandizzati. 

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