Ormai da qualche settimana è noto come Musk abbia in pratica comprato il 100% di Twitter per 44 miliardi di dollari (anche se alcune voci prevedono che tra tre anni potrebbe esservi il ritorno sul mercato del social, a quel punto soggetto a varie modifiche, mediante una Initial Public Offering che permetterebbe al tycoon di ottenere una bella plusvalenza). La piattaforma, di recente, è stata al centro di rumors in merito a prese di posizione, prospettive sul diventare parzialmente a pagamento, e il varo di un importante test.
Come noto, il microblog del canarino azzurro si avvia a passare sotto il controllo di Elon Musk di Tesla. Nelle scorse ore, tale prospettiva ha attirato due prese di posizione: la FCC (Federal Communications Commission), tramite un suo membro repubblicano, ha dichiarato che se anche la decisione di approvare l’acquisizione fosse nelle pertinenze dell’ente, quest’ultimo dovrebbe accogliere con favore l’operazione, e non opporvisi, perché gli “americani apprezzano la libertà di parola“. Il creatore di Mighty App, Suhail Doshi, intanto ha espresso la sua vicinanza al CEO di Twitter Parag Agrawal che quasi sicuramente lascerà la piattaforma a closing completato, ottenendo in risposta un ringraziamento dall’interessato e l’invito a preoccuparsi di più per il servizio stesso e le persone che lo migliorano, ammettendo, quasi in una sorta di congedo, che la sua missione, per la quale ringrazia lo staff che lo ha supportato, è stata quella di migliorare la piattaforma, correggendo la rotta ove necessario e rafforzando il servizio.
Intanto, tra le preoccupazioni del futuro proprietario di Twitter, figurano senz’altro gli account di spam. Secondo il Time, che riporta un audit di SparkToro, il 48% degli account che segue Musk, 87.9 milioni di follower, è falso, con tale tipologia che comprenderebbe, oltre ai bot, agli account di propaganda o spam, anche gli utenti irraggiungibili, e non più attivi su Twitter, che non vedranno i contenuti pubblicati dal suo account. Tra le caratteristiche più sospettose di tali account, osservate su un piccolo campione (2.000) tratto dagli ultimi 100mila account che hanno preso a seguire il miliardario, figura lo scarso numero di follower vantati. In compenso, la piattaforma ha reso noto che, degli utenti monetizzabili attivi quotidianamente registrati nel primo trimestre 2022 (229 milioni), solo il 5% sarebbe formato da account falsi o di spam. A proposito del problema dello spam, in ogni caso, la posizione di Musk sembrerebbe, rispetto agli esordi (autenticare ogni persona reale), essersi ammorbidita visto che, in un botta e risposta con l’ex governatore dell’Arkansas, Mike Huckabe, il CEO di Tesla ha detto che occorre trovare un equilibrio tra autenticazione e anonimato, ritenuto molto importante da alcuni.
In passato, Musk si era espresso sull’abbonamento Blue, sostenendo che avrebbe dovuto costare di meno, esser privo di pubblicità, e consentire anche il pagamento in DogeCoin, salvo poi cancellare il tweet in cui esprimeva questi desiderata. Non è però chiaro quale sarà il futuro di Blue se dovesse concretizzarsi il nuovo proposito di Musk, ovvero di mantenere Twitter gratuito per gli utenti occasionali e di farlo pagare a chi lo usa per lavoro, come i commerciali e i governativi.
Infine, Twitter ha reso noto di aver avviato il test di una funzione simile agli amici stretti di Instagram, che permette di selezionare una cerchia più stretta di utenti con cui condividere i post. Nello specifico, la funzione nota come Twitter Circle, in test presso alcuni utenti, permette di aggiungere sino a 150 utenti che vedranno i post (al contrario di tutti gli altri) pubblicati. Il funzionamento è semplice e prevede che, ideato un tweet, prima di pubblicarlo, basterà intervenire sul menu “Scegli pubblico” e selezionare l’opzione con cui condividere il contenuto con la propria Cerchia.