Twitter, sempre attenta all’emergere di nuovi protagonisti (e competitor) nella scena social, si è da tempo preparata ad affrontare la piattaforma Clubhouse sul suo terreno, quello delle audio chat, con la funzione Spaces, ora sbarcata anche sul client web del canarino azzurro che, impegnato nello sviluppo di un suo abbonamento premium, ha nel contempo rilasciato un’altra novità, seppur di carattere minore.
Introdotti su Android e iOS, gli Spaces di Twitter permettono di inaugurare delle audio stanze nelle quali gli utenti possono parlare, o ascoltare, prenotandosi per i futuri incontri già calendarizzati: la funzione, che sembra aver sgonfiato non poco il successo della feature rivale, è stata estesa , secondo quanto comunicato dall’account ufficiale “Spaces”, anche alla versione web based, accessibile da PC o smartphone, di Twitter.com.
Rispetto alla versione mobile, per ora è solo possibile partecipare alle stanze già esistenti, con gli Spaces che vanno ancora creati dall’app per smartphone: in compenso, la relativa interfaccia risulta in grado di adattarsi alla dimensione degli schermi, più grandi, con gli utenti che possono comunque beneficiare di plus in ottica accessibilità (come le trascrizioni) ed impostare i promemoria per non perdersi futuri eventi distribuiti secondo questa nuova modalità di comunicazione.
Un’altra funzione ufficialmente annunciata dal team del CEO Jack Dorsey riguarda l’animazione che coinvolge il cuore allorché si appone il primo like a un post: proprio quest’ultima, come previsto poco più di 3 mesi fa dal leaker Alessandro Paluzzi, è stata appena aggiornata, risultando ad oggi più espressiva ed eloquente.
Infine, nel corso di un meeting promosso dalla banca d’investimenti J.P Morgan, il responsabile finanziario di Twitter, Ned Segal, nel riferirsi ai modi in cui il social intende monetizzare la propria utenza, pur non pronunciandosi sul sistema dei Super Followers, ha accennato al progetto dell’abbonamento Premium (aka Blue), lasciandolo intendere come qualcosa di concreto, nell’ambito del quale gli utenti pagheranno per funzioni extra, sul quale – però – maggiori dettagli saranno forniti nei prossimi mesi.