Twitter riprende a pagare per i servizi cloud di Google dopo la riduzione dei costi

I due colossi del web, Twitter e Google Cloud, hanno raggiunto un accordo che prevede una riduzione dei costi per Twitter e una maggiore flessibilità per Google Cloud.

Twitter riprende a pagare per i servizi cloud di Google dopo la riduzione dei costi

Twitter, il social network acquisito da Elon Musk lo scorso ottobre, ha ripreso a pagare per i servizi cloud di Google dopo aver raggiunto un accordo con il gigante tecnologico. L’accordo prevede una riduzione dei costi di circa il 40% rispetto al precedente contratto, che scadeva questo mese.

Secondo alcune fonti, Twitter pagava Google Cloud tra i 200 e i 300 milioni di dollari all’anno, principalmente per l’analisi dei dati e il machine learning. Tuttavia, da quando Musk ha preso il controllo di Twitter, ha deciso di non pagare più le fatture di Google Cloud e di altre società, affermando di voler rendere Twitter più indipendente e autosufficiente. Questa mossa ha suscitato le proteste di Google, che ha minacciato di interrompere i servizi a Twitter se non avesse saldato i suoi debiti. Google ha anche accusato Twitter di violare i termini del contratto e di danneggiare la sua reputazione e quella dei suoi clienti.

Twitter, dal canto suo, ha sostenuto di non aver bisogno di Google Cloud per il suo funzionamento e di aver già sviluppato delle soluzioni alternative basate su tecnologie open source e decentralizzate. Twitter ha anche affermato di essere vittima di una campagna diffamatoria da parte di Google e dei suoi alleati.

La situazione è stata sbloccata grazie alla mediazione di alcuni investitori comuni tra le due società, che hanno favorito il dialogo e la ricerca di una soluzione vantaggiosa per entrambe le parti. Dopo mesi di negoziati, Twitter e Google Cloud hanno raggiunto un accordo che prevede una riduzione dei costi per Twitter e una maggiore flessibilità per Google Cloud. L’accordo permette a Twitter di continuare a usufruire dei servizi cloud di Google per i prossimi tre anni, ma con una spesa inferiore ai 150 milioni di dollari all’anno.

Inoltre, Twitter avrà la possibilità di scegliere quali servizi utilizzare in base alle sue esigenze e ai suoi obiettivi. Google Cloud, dal canto suo, potrà mantenere uno dei suoi clienti più importanti e prestigiosi, oltre a dimostrare la sua capacità di adattarsi alle richieste del mercato e ai cambiamenti del panorama digitale. L’accordo tra Twitter e Google Cloud rappresenta un caso emblematico delle opportunità che possono nascere dalla collaborazione tra le grandi aziende tecnologiche e le sfide poste dal cambiamento del panorama digitale.

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