Dopo l’ultimo round di licenziamenti che ha fatto “vittime illustri” anche tra i fedelissimi nel neo proprietario Elon Musk, Twitter si accinge ad abbracciare l’ennesima rivoluzione del suo nuovo corso.
Nelle scorse ore, in pieno week end, un utente di nome @ThePrimeagen, nel pubblicare un video relativo alla programmazione, ha chiesto a Musk, a nome della comunità dei programmatori, se Twitter consentirà di aggiungere blocchi di codice ai tweet. L’istrionico miliardario sudafricano, da poco tornato a essere l’uomo più ricco del mondo, ha prima chiesto se l’utente facesse riferimento a una funzione di allegati e poi ha chiesto a quanti caratteri pensasse come range, rivelando che i tweet “longform”, cioè di lunga estensione, saranno estesi a 10.000 caratteri.
Tale ipotesi, invero non nuova visto che già nel 2016 TechCrunch dava come imminente il varo di una funzione simile, con i tweet che avrebbero lasciati visibili i canonici, per l’epoca, 140 caratteri, non ha una data di introduzione precisa, anche se, in merito, Musk ha detto che sarebbe stata introdotta “presto“.
Al momento non è chiaro se la novità in questione sarà messa a disposizione di tutti, o solo degli abbonati a Blue che, già oggi, dispongono della possibilità di vedere metà pubblicità, di pubblicare video in FullHD sino a 60 minuti, di annullare un tweet prima che appaia pubblicato (giusto per vedere come risulterebbe in anteprima), e di modificare i tweet. Tra le funzioni di Blue vi è anche la protezione dell’autenticazione a due fattori via SMS e il poter pubblicare tweet estesi sino a 4.000 caratteri, con gli utenti standard e cioè non abbonati che possono comunque leggere questi tweet estesi, rispondervi, citarli e retwittarli.
Appare quindi probabile che la nuova estensione dei tweet possa riguardare nuovamente solo gli abbonati a Blue, con gli utenti senza spunta che beneficerebbero comunque di un’estensione dei caratteri a disposizione.