Twitter limita i messaggi diretti per gli utenti non verificati

Twitter limita i DM per gli utenti non verificati, ma non per quelli che pagano Blue. Una misura anti-spam o una strategia di marketing? Ecco i maggiori dettagli in merito alla novità annunciata.

Twitter limita i messaggi diretti per gli utenti non verificati

Twitter ha annunciato che introdurrà dei limiti giornalieri al numero di messaggi diretti (DM) che gli utenti non verificati possono inviare. La notizia è stata confermata dal profilo ufficiale di supporto della piattaforma venerdì scorso.

L’azienda ha spiegato che la misura ha lo scopo di ridurre lo spam nei DM, ma ha anche aggiunto che gli utenti che si abbonano al piano a pagamento Blue potranno continuare a inviare DM illimitati. Si tratta quindi di un altro “incentivo” di Twitter per spingere i suoi utenti a sottoscrivere il servizio Blue, che offre alcune funzionalità esclusive come l’annullamento dei tweet, le raccolte personalizzate e il supporto clienti dedicato.

Nel tweet che annuncia il limite, infatti, c’è un link per iscriversi a Blue, accompagnato dalla frase “Iscriviti oggi per inviare più messaggi“. Un modo abbastanza esplicito per suggerire che chi paga avrà dei vantaggi rispetto a chi non paga.

Twitter non ha ancora comunicato quando entrerà in vigore il limite, né quanti DM potranno essere inviati dagli utenti non verificati. La settimana scorsa, Twitter aveva già modificato il sistema di ricezione dei DM, facendo in modo che gli utenti verificati che si seguono ricevano i messaggi nella casella principale, mentre quelli verificati che non si seguono vadano nella casella “richiesta messaggio”. Questa impostazione, applicata automaticamente a tutti gli utenti con i DM aperti, ha di fatto impedito agli utenti non verificati di contattare altri utenti, a meno che questi non abbiano attivato l’opzione che consente a chiunque di inviare una richiesta di messaggio.

Un’opzione che però non è stata pubblicizzata da Twitter. La decisione di limitare i DM per gli utenti non verificati solleva quindi alcuni interrogativi: si tratta davvero di una mossa per contrastare lo spam, o piuttosto di una strategia di marketing per aumentare gli abbonamenti a Blue? E come reagiranno gli utenti a questa restrizione? Saranno disposti a pagare per avere più libertà di comunicazione, o cercheranno altre piattaforme più aperte e gratuite?

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