Continua il periodo di grandi cambiamenti in casa Twitter, con la piattaforma del canarino azzurro che, nel mentre lavora alla funzione per il formato dei Twitter Articles, e si cimenta col test globale relativo al downvote, tra un rumors e l’altro, ha nuovamente avuto tempo e modo di introdurre un’ulteriore novità, seppur cum grano salis.
Nelle scorse ore, l’account ufficiale Twitter Support ha dato conto dell’avvio di un test che permette di regolare la velocità di riproduzione dei video attraverso un nutrito set di opzioni che vanno dallo 0.25, utile per rallentare qualcosa che magari va approfondito, al 2, quando è necessario scorrere di fretta un video molto veloce, passando per i valori intermedi di 0.50, 0.75, 1.0. 1.25, 1.50, 1.75, in modo da accontentare tutte le esigenze.
Il test in questione riguarda alcuni utenti di Twitter per Android e della iterazione per web, cioè raggiungibile via browser, i quali – avviata la riproduzione di un medium – dall’icona dell’ingranaggio in alto a destra (cliccata o toccata), si troveranno al cospetto della finestra che permetterà di impostare a che velocità vogliano riprodurre un dato medium.
In un’intervista concessa al portale The Verge, Joseph Nuñez, il portavoce del social, ora diretto da Parag Agrawal ma fondato da Jack Dorsey, ha raccontato maggiori dettagli in merito al test, aggiungendo che in futuro potrebbe sbarcare anche su iOS, e dettagliando su quali tipologie di contenuto è possibile usare la regolazione della velocità di riproduzione di cui sopra. Nello specifico, gli utenti abilitati alla sperimentazione potranno agire di conseguenza, a seconda della piattaforma, sui video nel Feed e nei messaggi privati DM, su quelli del programma pubblicitario Amplify (con inserzioni pre e post roll), sulle dirette live registrate, ma anche sui tweet audio.
Infine, dal leaker Alessandro Paluzzi, è giunta la scoperta secondo cui la piattaforma sia al lavoro per consentire di aggiungere e modificare gli argomenti agli Spaces programmati, verosimilmente per migliorarne la reperibilità per interesse.