Twitter: al via il test per pompare le pubblicità anche tra i commenti e iniziative per Spaces Audio

Twitter sembra sempre più destinata a essere diversa da come era in origine: abbandonato da tempo il limite dei 140 caratteri, presto potrebbe venir meno un altro cardine della piattaforma, nel caso andasse in porto il test per le pubblicità tra i commenti. Novità anche per gli Spaces Audio.

Twitter: al via il test per pompare le pubblicità anche tra i commenti e iniziative per Spaces Audio

Twitter, come altri social, dopo le misure restrittive di Apple in favore della privacy, ma anche in ragione della contrazione degli investimenti pubblicitari durante la pandemia, ha perseguito la strada della differenziazione delle entrate, attivando (timidamente) anche l’abbonamento Blue che, al prezzo di qualche obolo, offre qualche funzionalità in più rispetto alla versione gratuita usata da tutti. Ovvio, però, che la maggior parte delle entrate dipenda ancora dagli annunci e dalle inserzioni pubblicitarie: per tale motivo, e per rendere queste ultime più remunerative, Twitter ha appena annunciato l’avvio di un test ad hoc. Nel contempo, la nota piattaforma di microblog ha annunciato anche il varo di diverse iniziative relative ai suoi noti Spaces audio anti Clubhouse.

A comunicare la notizia del test, sui cui varo aveva fornito un feedback anche l’esperto di Social Media Matt Navarra, è stato il responsabile di prodotto per le entrate del canarino azzurro, Bruce Falck, che mediante il proprio account ha annunciato l’avvio di un test, globale, sia su Android che per iOS, della durata di qualche mese, che coinvolge le ads. Queste ultime, invero già presenti sulla piattaforma del CEO Jack Dorsey, in forma di annunci che popolano il newsfeed, ora appariranno anche tra i commenti di una conversazione (thread) destata da un tweet. 

Il test prevederà anche il collaudo di vari layout e vari punti di aggancio degli annunci che, nel caso specifico, faranno la loro comparsa a volte dopo il primo, a volte dopo il terzo, in altri casi dopo l’ottavo commento.

Secondo il portale tech.everyeye, non è da escludersi che nel corso del tempo, in riferimento al test appena annunciato, venga anche implementato un particolare algoritmo che, nel visualizzare gli annunci, tenga conto anche dell’attività dell’utente, magari per evitare che tra i commenti di una discussione seguita si annidino pubblicità che non interessino l’utente o che, con la discussione in cui sono inseriti, possano centrare come i cavoli a merenda. 

Al momento non sono stati forniti dettagli che possano lasciar presagire l’evoluzione dell’esperimento, cui cui esito, messa a regime o meno, incideranno come macigni i feedback rappresentati dalle reazioni e dai comportanti degli utenti che, qualora non coinvolti nel test in questione, potranno sempre consolarsi con i tanti altri esperimenti, anche recenti, annunciati dalla piattaforma in oggetto. 

Sempre in merito alle iniziative comunicate da Twitter, in tema di audio, il canarino azzurro ha annunciato il varo del programma di accelerazione “Twitter Spaces Spark”, un incubatore in favore dei creators che usano gli Spaces Audio. Il compito di questo programma sarà di trovare (via domande che potranno essere presentate entro il 22 Ottobre) e premiare 150 creators “appassionati del formato audio” che, per 3 mesi, saranno supportati finanziariamente (2.500 dollari al mese), a livello tecnico (es. con l’acceso anticipato alle funzioni di Twitter), e di marketing (500 dollari in crediti pubblicitari da investire mensilmente per pubblicizzarsi gli Spaces, oltre alla priorità in-app per gli “Spaces con buone prestazioni” e al supporto dai canali social di Twitter) sia che abbiano già in corso uno spettacolo da settimane, o che abbiano in cantiere una buona idea “nuova di zecca“. 

Infine, i Tickeded Spaces, per i quali erano state raccolte le candidature a Giugno tra coloro che avessero almeno 18 anni, tenuto 3 Space nell’ultimo mese, e con almeno 1.000 follower, tra qualche giorno, come già accaduto da fine Agosto per iOS, saranno abilitati anche su Android, negli USA, ove gli host potranno vendere l’accesso ai propri Spaces

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