E’ ormai passata una decina di giorni dal duplice attentato che ha colpito (colpevolmente impreparata) Bruxelles, la capitale del Belgio, e – in questo lasso di tempo – si è fatto praticamente il pieno di ogni sorta di bufala sui tragici eventi del 22 Marzo 2016. Vediamo le panzane più grosse, nella speranza che prima o poi concludano la loro diffusione virulenta su internet e nei social.
Attentati di Bruxelles – La triste carrellata di Bufale
La prima bufala che è circolata, a proposito degli attentati islamici di Bruxelles, è relativa ai filmati che dell’esplosione nell’aeroporto di Zaventem: qualche minuto dopo le esplosioni avvenute poco prima delle ore 8, sui social media iniziarono a circolare alcuni video che ritraevano l’area d’imbarco di un aeroporto. Diverse Tv caddero nel tranello senza verificare le fonti: le immagini in questione, in realtà, venivano dalla Russia ed erano datate 2011.
Qualcosa di simile è accaduto anche a proposito dell’attentato alla fermata della metro di Maelbeeck: su Twitter sono circolate alcune foto di un’esplosione che, dopo una miglior analisi, si è potuto attribuire a quanto avvenne nella metro di Minsk – in Bielorussia – nel 2011 ed a quanto accadde prima ancora nella metro di Madrid nel lontano 2004.
Paradossale, poi, quel che si è diffuso in rete a proposito di una sparatoria che sarebbe avvenuta nelle zone centrali di Bruxelles nei momenti clou dell’attentato: le forze dell’Ordine hanno smentito l’accaduto. Probabilmente l’equivoco, in rete (es. su BuzzFeed), era nato dal fatto che i testimoni delle esplosioni avevano descritto la dinamica di queste ultime come “fusillade” (per la presenza, accanto all’esplosivo, di chiodi e viti per amplificarne gli effetti devastanti).
Il numero delle esplosioni: anche questo al centro di diverse bufale. Qualcuno ha finito con l’affermare, in internet, che vi era stata una terza esplosione a Bruxelles: falso. La defragrazione cui si riferivano le fonti social era semplicemente un lavoro di sminamento in corso in Rue de la Loi. Connesso a questo punto, diversi profili Twitter – probabilmente legati all’estremismo islamico – asserirono che altre bombe erano state collocate in punti strategici di Bruxelles (ospedali, università, uffici della Commissione europea): tutto falso, anche se persino Le Monde ci cascò, al pari dei boccaloni della Rete.
Concludiamo con le bufale delle frontiere chiuse e del coinvolgimento dell’American Airlines. Nel primo caso, diversi media – tra i quali Liberation – avevano comunicato la chiusura della frontiera franco-belga dopo che, in realtà, erano solo stati incrementati i controlli tra i due Paesi confinanti. In internet, però, la cosa passò come un invito a sigillarsi in casa e non far entrare lo straniero. Capitolo Airlines, su diversi portali web si accennò al fatto che le esplosioni si sarebbero verificate in prossimità del check-in 8, quello usato dalla compagnia di bandiera USA: falso e, tra l’altro, nessun dipendente di AA è rimasto nemmeno ferito.
Motivazioni delle Bufale sugli attentati terroristici di Bruxelles
Come si spiega la diffusione di tante bufale in merito alle stragi del 22 Marzo in Belgio?
Probabilmente, dopo un evento tragico c’è la corsa e l’esigenza di fornire quanti più dettagli possibili e si butta nel calderone tutto ciò che può sembrare attinente o anche solo verosimile. Generando panico in maniera virale, come sovente accade in Rete.