Nel panorama internazionale delle restrizioni digitali, due recenti eventi hanno attirato l’attenzione globale: la Turchia ha imposto divieti a Roblox e Instagram, mentre il Venezuela ha bloccato il social network X (ex Twitter). Queste azioni non solo riflettono le tensioni politiche e sociali in questi paesi, ma sollevano anche interrogativi sul bilanciamento tra libertà di espressione e controllo governativo.
Il caso di Roblox e Instagram in Turchia
Il governo turco ha recentemente deciso di bloccare l’accesso a Roblox e Instagram, citando motivi di sicurezza e controversie politiche. Roblox, popolare piattaforma di gaming online, è accusata di diffondere contenuti sessuali inappropriati e di non riuscire a monitorare adeguatamente i suoi contenuti. Le autorità turche hanno sottolineato quattro principali preoccupazioni: l’esistenza di contenuti sessuali con sfruttamento dei minori, eventi virtuali considerati luoghi di ritrovo per pedofili, l’uso della moneta virtuale “robux” per incentivare attività non appropriate, e l’incapacità della piattaforma di gestire i contenuti problematici.
La decisione di bloccare Instagram è arrivata pochi giorni dopo, con l’accusa che la piattaforma impedisse la pubblicazione di messaggi di cordoglio per la morte di un leader di Hamas, Haniyeh, senza offrire motivazioni chiare. Fahrettin Altun, responsabile delle comunicazioni del governo turco, ha definito l’azione come una misura necessaria contro la “censura“. Questi blocchi non sono una novità per la Turchia, che ha già imposto restrizioni a Twitter e Wikipedia in passato per motivi di sicurezza nazionale e diffamazione.
Il blocco di X (Twitter) in Venezuela
In Venezuela, il (rieletto in modo contestato) presidente chavista Nicolás Maduro ha ordinato il blocco temporaneo di X, il social network precedentemente noto come Twitter. Questa decisione segue accuse di Maduro contro Elon Musk, proprietario della piattaforma, riguardo a presunti attacchi hacker che avrebbero colpito il Consiglio elettorale nazionale (CNE). Maduro ha sostenuto che X incitasse all’odio e alla violenza, violando le leggi venezuelane.
Il blocco è stato immediato e durerà dieci giorni, durante i quali gli utenti potranno accedere al social network solo tramite VPN. Questa azione si inserisce in un contesto di crescente controllo dei media e dei social network nel paese, dove il governo ha recentemente criticato altri social per “incitamento alla violenza” e ha consigliato l’uso di piattaforme alternative come Telegram e WeChat.