Continua la bufera su Facebook, il social network più popolare al mondo che in questi giorni è nel pieno dello scandalo per i dati degli utenti ceduti a Cambridge Analytica che ha fatto crollare il titolo in borsa e ha provocato la cancellazione di migliaia di utenti indignati e preoccupati per la propria privacy.
Il social network cerca ora di correre ai ripari, e gli utenti che si chiedono se i loro profili sono stati coinvolti nello scandalo avranno finalmente risposta.
A partire da lunedì, tutti i 2.2 miliardi di utenti di Facebook riceveranno nel proprio feed un avviso intitolato “Proteggendo le tue informazioni”, con un link che mostrerà quali app utilizzano e quali informazioni sono state condivise con queste app.
Se gli utenti vorranno, potranno eliminare le app individualmente, o bloccarvi completamente e con un unico click l’accesso (col pulsante unico illustrato giorni fa).
Questo consentirà di capire quali informazioni dei profili vengono carpite da queste app, e di scegliere se continuare a consentire l’accesso ai propri profili o meno.
Inoltre gli utenti coinvolti nello scandalo Cambridge Analytica, che secondo alcune stime potrebbero essere fino a 87 milioni, riceveranno un altro messaggio dettagliato che li informerà di quanto avvenuto.
Secondo i dati ufficiali di Facebook, la maggior parte degli utenti coinvolti (oltre 70 milioni su 87 totali) sono utenti statunitensi della app mentre, per il Regno Unito, le Filippine e l’Indonesia, ci sarebbero circa un milione di utenti coinvolti. Sarebbero invece decisamente meno, secondo le ultime stime circa 214mila, gli utenti italiani coinvolti.
Nel frattempo, Facebook cerca di limitare i danni, con Mark Zuckerberg che ha ammesso pubblicamente di aver fatto un grave errore riconoscendo le responsabilità di Facebook nell’utilizzo inappropriato dei dati privati degli utenti, e che – nei prossimi giorni – testimonierà davanti al Congresso degli Stati Uniti d’America.
Christopher Wylie, la “gola profonda” di Cambridge Analytica, ha stimato che oltre 50 milioni di profili siano stati compromessi tramite un quiz della personalità che ha raccolto dati non solo dagli utenti che hanno svolto il quiz, ma anche dai loro amici.