Primeggiare nel settore delle applicazioni sociali e interattive, quelle che per intenderci hanno sostituito SMS ed email, è una battaglia che si combatte giorno per giorno, a suon di innovazioni. Facebook, grazie alla sua line-up di piattaforme, ha messo in campo novità per il social, per Messenger, e Instagram, mentre Twitter ha ideato un nuovo modo per condividere i live, Snapchat ha annunciato le super videochat di gruppo, e YouTube nuove pubblicità saltabili dopo 5 secondi.
Facebook, in vista dell’introduzione di una sorta di “giuria popolare” con cui valutare – in seconda battuta – i ricorsi per i contenuti che verranno rimossi in quanto ritenuti inopportuni (per la policy aziendale), si porta avanti con la sua battaglia a favore della privacy e, dopo aver introdotto un nuovo hub per tutelarla, in seguito allo scandalo Cambridge Analytica, ha abilitato un pulsante “Rimuovi” che permette di eliminare, in un colpo solo, tutte le app ed i servizi online nei quali abbiamo effettuato il log-in attraverso l’account di Facebook: per utilizzare la nuova funzione, disponibile sia da web che da app mobile, basta tippare la voce “app” delle impostazioni ed, effettuata la selezione multipla di tutti i servizi, i siti, e le app di terze parti elencate, premere il succitato pulsante.
Non di sola privacy si vive. Infatti, in quel di Menlo Park, hanno introdotto due novità significative (ma poco pubblicizzate) che migliorano l’esperienza d’uso del social e di Messenger: sul social, sia da PC via browser che lato mobile, è stato attivato il “pallino verde” che, posto accanto alla foto del profilo che compare nel NewsFeed, permetterà di sapere se un dato utente sia online, per chattarci, senza dover passare a visionarne lo stato di connessione nel Messenger: le uniche condizioni affinché ciò sia possibile (non ancora nei gruppi e sulle Pagine), è che l’interlocutore abbia il profilo pubblico, e le adeguate impostazioni sbloccate in sede di privacy.
Per quanto riguarda Messenger, Facebook ha annunciato l’arrivo – via attivazione da server remoto – della possibilità di inviare, tramite la sua chat-app nativa, video in HD, che il destinatario potrà riprodurre anche a bassa risoluzione, e foto panoramiche a 360° gradi, rappresentate da una bussola ed esplorabili sia spostando il telefono, che a suon di swipe sul touchscreen. Tale funzionalità, già attiva in alcuni paesi, giungerà anche in Italia entro le prossime settimane.
Dall’altro lato della sponda, Twitter ha annunciato il roll-out di una funzione, prevista per utenti normali ed editori, in corso di implementazione su Periscope, Twitter.com, e sull’app mobile (Android/iOS) del canarino azzurro: nello specifico, si tratta del “Timestamps”, che permetterà di condividere un live, facendone partire la riproduzione da un preciso momento – fissabile attraverso una barra di scorrimento – in modo che i destinatari possano meglio focalizzarsi sull’istante ritenuto importante dal broadcaster, iniziando a discuterne tra loro o, nel caso il video (che potrà esser corredato di commenti prima della condivisione) sia ancora in svolgimento, “saltando” al tempo reale tramite un apposito pulsante.
Snapchat
Sul versante dell’interazione multimediale, Snapchat – l’app di Evan Spiegel nota per i messaggi usa&getta – ha confermato il prossimo arrivo delle menzioni di gruppo, in virtù delle quali si potrà inserire – nelle proprie Storie – il riferimento ad un altro utente che verrà avvisato della cosa tramite una notifica e, nel contempo, ha comunicato l’introduzione, a partire da questa settimana, di un nuovo modo per creare delle stanze di discussione: secondo l’azienda, avviata una videochiamata attraverso la pressione dell’icona “fotocamera”, e scegliendo i contatti da un carosello orizzontale, si potranno invitare le persone a conversare. Queste ultime, ricevute la notifica, potranno rifiutare o accettare e, nell’aderire, potranno farlo sia solo testualmente, che tramite le Lenti, la sola chiamata audio (sino a 32 persone in contemporanea), o avviando una chiamata anche video (sino a 16 persone simultanee) con tanto di filtri, stickers, ed effetti vari applicabili per personalizzare la propria emanazione visiva.
YouTube
YouTube, infine, ha sostituito i bumper di 6 secondi, introdotti 2 anni fa, con il nuovo formato pubblicitario “TrueView for Reach”: in sostanza di tratta di annunci che possono essere saltati dopo i primi 5 secondi di visualizzazione, e che vengono pagati solo nel caso vi sia un riscontro da parte dell’utente destinatario: ad esempio, se il video è stato visto per intero (se corto) o per almeno per 30 secondi (se lungo), o se si è cliccato in qualche punto dello spot. Il nuovo formato, testato per diverse settimane con pochi inserzionisti selezionati, avrebbe offerto ottimi riscontri, con Samsung America che, ad un costo inferiore, avrebbe raggiunto più pubblico, e Pepsi che avrebbe incrementato la visualizzazione intera delle sue inserzioni da 10 secondi.