Meta: problemi con la privacy, chiusura del progetto Meta Connectivity

Nonostante sia Twitter a essere sempre sulla cresta dell'onda grazie a Musk, Meta è tornata al centro dell'attenzione, per nuovi problemi in tema di privacy e per la chiusura di un ambizioso progetto.

Meta: problemi con la privacy, chiusura del progetto Meta Connectivity

Nelle scorse ore, Meta, il colosso hi-tech di Mark Zuckerberg, avrebbe assunto la decisione di razionalizzare ulteriormente le sue risorse, tagliando un progetto molto sprintato in passato: il tutto mentre emergerebbero nuove grane in quota privacy nel Vecchio Continente.

La prima novità riguardante Meta viene dal Garante europeo per la privacy che, basato in Irlanda, ha voce in capitolo su Meta visto che la sua sede europea è acquartierata in quel di Dublino. Nello specifico, di recente vi sono state le lamentele dell’organizzazione no-profit di tutela della privacy Noyb, secondo cui “le tre app di Meta non soddisfano le rigide regole europee sulla protezione dei dati” (varate nel 2018), visto che Meta non si sarebbe adoperata per consentire agli utenti di bloccare le pubblicità mirate e per far sì che potessero evitare di condividere i dati personali: a seguito di tali rimostranze, il GEPD irlandese ha assunto la decisione di proibire all’azienda americana, che controlla anche Facebook, di pubblicare annunci pubblicitari targettizzati, cioè basati sui dati personali degli utenti, senza aver ottenuto il loro consenso

Nel comunicato con cui si palesa, senza troppi dettagli la decisione, non vengono raccomandate sanzioni, sebbene sia evidente che Menlo Park Meta corra il rischio “di dover affrontare un’altra grossa multa“. La reazione di Meta non è tardata ad arrivare, con un portavoce dell’azienda che ha sottolineato come brecce del diritto europeo abbiano lasciato la porta aperta agli annunci mirati, sottolineando anche come quella in questione non sia una decisione definitiva

Da LightReading, infine, arriva l’altra novità, ovvero che Meta si accinga a chiudere il servizio ora noto come Meta Connectivity che, attivo da diversi anni, ha portato la connessione a internet in aree non servite o scarsamente connesse, grazie a satelliti a bassa orbita, a robot posafibra, a droni a energia solare, col risultato che “oltre 300 milioni di persone sono state in grado di accedere a servizi Internet più veloci“.

Secondo quanto riferito dalla fonte in questione, le operazioni prima rientranti nel Meta Connectivity saranno distribuite nelle divisioni Prodotti centrali e Infrastrutture (che già ora si occupa di posare i cavi in fondo al mare). Meta, però, avrebbe confermato il suo impegno nello sviluppare standard disaggregati e aperti, per le varie tecnologie di comunicazioni, partecipando al Telecom Infra Project che ha contribuito a far nascere nel 2016.

Continua a leggere su Fidelity News