Questo non sembra essere un momento facile per Facebook con la Corte Europea che, sovvertendo un parere della Commissione UE, ha dichiarato non al sicuro i nostri dati che dovessero essere trasmessi verso i server americani: di fatto, come già accennato altrove, le nazioni che lo desiderassero…avrebbero tutti i poteri per bloccare un tale travaso di informazioni.
Ciò nonostante, non si può certo dire che Mark Zuckerberg si fermi di fronte alle difficoltà. Abbiamo parlato del nuovo progetto di connettività universale Internet.org, ora noto come Free Basics, che dovrebbe aprirsi a sviluppatori di applicazioni e di contenuti di terze parti vincendo quello che, pur meritevole, era un vero e proprio “recinto chiuso”.
Sempre sulla strada della connettività universale, Facebook ha varato un altro progetto nei mesi scorsi, nome in codice “Aquila”, consistente in un aviogetto autonomo – senza pilota, quindi – in grado di volare ad altissime quote per intere settimane (ricaricandosi con pannelli solari) in modo da poter erogare connettività (e presumiamo i contenuti di Free Basics) nelle zone più impervie del globo.
Ecco, la strada verso la connettività universale targata Facebook non si esaurisce nemmeno qui. Quasi a continuare, idealmente, i progetti poc’anzi citati, Zuckerberg ha annunciato un accordo con la francese Eutesat (attiva nella connettività via satellite per l’Europa e la Russia) per fornire connettività a 14 paesi dell’area sub-sahariana (densamente popolata) e una prossima partnership anche con l’israeliena Spacecom per il lancio di un altro satellite, l’AMOS-6 che – subentrando all’AMOS-2 – dovrebbe mettere tutta la sua larghezza di banda a disposizione dei paesi dell’Africa occidentale, orientale e meridionale.
Il lancio del nuovo satellite in questione, l’AMOS-6, dovrebbe avvenire più avanti, nel corso dell’anno, e verrà gestito grazie alla creatura di Elon Munk (Tesla Motors) deputata ai viaggi aerospaziali, Space X, che ha già approntato – per l’occasione – il prodigioso razzo Falcon-9.