Maxi multa di 1,2 miliardi di euro a Meta per violazione della privacy in UE

Nelle scorse ore l'autorità irlandese per la tutela della privacy in Europa ha annunciato di aver comminato una maxi multa a Meta, che dovrà interrompere il trasferimento dei dati negli USA, come pure il trattamento e la relativa conservazione.

Maxi multa di 1,2 miliardi di euro a Meta per violazione della privacy in UE

Se la giornata si è aperta all’insegna delle novità positive per Meta, in trattativa con Magic Leap per un visore smart che fronteggi adeguatamente il rivale che Apple metterà in campo a Giugno, la stessa si è però conclusa con una bella gatta da pelare per il colosso di Menlo Park, di nuovo ai ferri corti con le istituzioni europee.

Vale la pena fare un po’ di cronistoria e ricordare che nel 2013, l’attivista austriaco per la privacy Max Schrems aveva intentato una causa legale contro Facebook, preoccupato dalle rivelazioni del leaker Edward Snowden, secondo il quale i dati degli utenti UE quando sono trasferiti oltre Atlantico non sono adeguatamente protetti dalle agenzie di intelligence USA. Ciò portò la Corte Suprema europea ad annullare il “Privacy Shield“, il meccanismo che scudava il trasferimento dei dati tra UE e USA.

Ciò nonostante, però, Meta ha continuato a trasferire oltreoceano i dati degli utenti europei e ciò ha costituito una violazione della legge GDPR in quanto i “trasferimenti di dati del social network negli Stati Uniti non affrontano i rischi per i diritti e le libertà fondamentali degli utenti dell’UE“. Accertata tale violazione, è stata comminata una multa di 1.3 miliardi di dollari, pari a 1,2 miliardi di euro a Meta, che costituisce la più grande multa per tale ambito, superando quella che nel 2021, per circostanze simili, era toccata al gigante dell’e-commerce Amazon.

Secondo quanto dichiarato dal Comitato europeo per la protezione dei dati (Edpb), nella persona di Andrea Jelinek, la multa comminata è stata enorme perché “Facebook ha milioni di utenti in Europa e quindi il trasferimento di dati è stato enorme“: inoltre ha pesato anche il fatto che il trasferimento dati sia stato effettuato in maniera “sistematica, continuata e ripetitiva“. 

Assieme a tale multa, Meta – per quel che riguarda Facebook, ma non Instagram e WhatsApp – è stata condannata a interrompere, entro 5 mesi, ogni futuro trasferimento dati negli USA e, entro 6 mesi, a fermare il “trattamento illegale, inclusa la conservazione, negli Stati Uniti” delle informazioni afferenti agli utenti europei. Ovviamente, la risposta a tali decisioni non è mancata ad arrivare e porta la firma del responsabile degli affari globali, Nick Clegg (ex leader libdem britannico), e della responsabile dell’ufficio legale di Meta, Jennifer Newstead.

Secondo i due manager di Menlo Park verrà presentato ricorso tanto contro la multa quanto contro la sentenza, chiedendone la sospensione ai tribunali: in ogni caso, grazie ai periodi di implementazione che dureranno sino a fine anno, è scongiurato qualsivoglia blocco immediato di Facebook in Europa. 

Continua a leggere su Fidelity News